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La doppia morale di Netflix

Redazione

Reed Hastings dice che il suo business non è parlare chiaro al potere

Reed Hastings, cofondatore e ceo di Netflix, durante un’intervista pubblica con Andrew Ross Sorkin ha giustificato la sua decisione, presa qualche mese fa, di eliminare da Netflix l’episodio di uno show che esprimeva posizioni critiche con il governo dell’Arabia Saudita. Lo show è “Patriot Act”, uno spettacolo di comedy impegnata presentato da Hasan Minhaj, che nella seconda puntata criticava il principe Mohammed bin Salman per l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi (ricordate? appena un anno fa Bin Salman ordinava lo sgozzamento di un giornalista, quanto è facile dimenticare, soprattutto in questi giorni in cui proprio Bin Salman organizza la sua Davos nel deserto). Riad si infuriò, Netflix decise di eliminare l’episodio per gli spettatori dell’Arabia Saudita (nel resto del mondo si può ancora vedere), seguì polemica.

  

Ieri Hastings è tornato sul tema, e ha pronunciato questa frase: “Il nostro business non è parlare chiaro al potere, il nostro business è l’intrattenimento”. Comprensibile, nessuno sostiene che Netflix sia una ong. Eppure basta guardare gli altri episodi di “Patriot Act” per capire che Hastings non la racconta giusta. Ci sono episodi su come il sistema dell’istruzione americano sia piagato dal razzismo, sulle disgrazie del sistema sanitario, sul capitalismo drogato, sulla democrazia in panne. Questo si chiama, indipendentemente dal merito delle critiche, parlare chiaro al potere. Ma gli effetti sono perversi, chi guarda il programma di Minhaj dall’Arabia Saudita si farà una certa immagine preoccupante della democrazia americana, ma non avrà materiale sulla dittatura in cui vive. Ed ecco che Netflix cade nello stesso tranello di tante aziende incapaci di tenere salda la loro scala dei valori davanti all’atteggiamento sempre più assertivo dei regimi non democratici: si può parlare male delle democrazie (bene, d’altronde è proprio questo il senso di stare in democrazia), ma ci si ritira impauriti appena un dittatore alza il sopracciglio.

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