“Ecco perché ritengo di avere i titoli per concorrere per un posto nel cda Rai“

Cosimo Caridi

La lettera di Cosimo Caridi, uno dei candidati per il nuovo consiglio di amministrazione di Viale Mazzini

Egregio Direttore,

in riferimento all’articolo “Il cda Rai come prosecuzione delle parlamentarie con altri mezzi. Viaggio tra le candidature per il nuovo consiglio di amministrazione di Viale Mazzini”, a firma di David Allegranti, pubblicato il 6 giugno 2018 sull’edizione cartacea e online, desidero precisare quanto segue.

 

L’articolo, nel riportare la notizia relativa alla procedura ad evidenza pubblica per la nomina del nuovo CdA della RAI, ha riservato alla mia persona alcune affermazioni non rispondenti a verità e non in linea con un corretto giornalismo rappresentate da: “Idem per Cosimo Carmelo Caridi, dirigente di ruolo della Regione Calabria del dipartimento “fitosanitario, vivaismo, micologia, patrimonio ittico e faunistico”, già organizzatore della mostra nazionale itinerante “agricoltreno 1995” nonché relatore alla “biennale internazionale di Apicoltura” organizzata da Apimondia. Direte voi: e che c’azzecca il vivaismo con la Rai? Niente, ma che importa: queste candidature sono un supplemento delle parlamentarie del M5s di qualche mese fa, dove con qualche clic vincevi “win for life” e questo è il paese delle opportunità”.

 

Desidero evidenziare innanzitutto che, sotto il profilo deontologico, sarebbe stato opportuno citare correttamente il contenuto del curriculum vitae e, in particolare, le esperienze amministrative concrete tra cui: l’incarico pluriennale di Presidente del CdA dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, Istituzione Culturale di rango universitario del MIUR, Componente CdA della Scuola Mediterranea di Design, Autorità di gestione per la Calabria del Fondo Europeo FEAMP (riportante nella precedente programmazione una performance superiore al 93%), Referente per la Trasparenza e per la prevenzione della Corruzione, specializzato in Marketing Territoriale e di Prodotto.

 

Amareggia constatare che un Cronista salti dal primo rigo della I pagina alla V pagina solo per collegare, con fine dileggiante, il ruolo esercitato quale Dirigente con attività che sono inserite nel documento, con l’esclusivo fine di dimostrare il percorso di vita che lo ha condotto, da giovane professionista, nel 1997 a relazionare ad un evento a carattere globale. Sarebbe stato opportuno conoscere, prima di scrivere, che un Dirigente Amministrativo di una pubblica amministrazione, in base al ruolo unico previsto dalla normativa, è tale a prescindere dall’incarico esercitato in un dato momento. Sia esso riguardante vivaismo, cultura, telecomunicazioni o altro. Oltremodo, evidenzio che il ruolo di Componente di CdA non può prescindere dalla conoscenza del diritto nazionale e comunitario, dei principi di contabilità, del procedimento amministrativo, delle norme che regolano i contratti pubblici, della normativa sulla trasparenza e sulla prevenzione della corruzione per esercitare, meritocraticamente e consapevolmente il ruolo di amministratore di un Ente. Ritengo, quindi di avere, non meno di altri personaggi più famosi, titolo a poter degnamente presentare la mia candidatura al ruolo di che trattasi e di non meritare quanto attribuitomi dal Giornalista nell’articolo in oggetto che è ai limiti del denigratorio.

Cosimo Caridi

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