Si accendono i motori della campagna elettorale per le amministrative. Matteo Salvini, partendo da una classifica del Sole 24 Ore sul gradimento degli amministratori locali, ha attaccato il sindaco di Reggio Calabria, dove si va al voto ma il centrodestra non ha ancora indicato il nome dello sfidante: “Il sindaco del Pd Giuseppe Falcomatà è tra i meno apprezzati d’Italia. Siamo orgogliosi di poter offrire il buon governo della Lega a questa splendida città e dare vita al progetto del Ponte sullo Stretto”. Al leader del Carroccio ha replicato il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: “La Lega ha governato per dieci anni l’Italia. Adesso spiega che se conquisterà il comune di Reggio Calabria farà il ponte sullo stretto. Forse un manuale di educazione civica potrebbe essere utile”.

Si accendono i motori della campagna elettorale per le amministrative. Matteo Salvini, partendo da una classifica del Sole 24 Ore sul gradimento degli amministratori locali, ha attaccato il sindaco di Reggio Calabria, dove si va al voto ma il centrodestra non ha ancora indicato il nome dello sfidante: “Il sindaco del Pd Giuseppe Falcomatà è tra i meno apprezzati d’Italia. Siamo orgogliosi di poter offrire il buon governo della Lega a questa splendida città e dare vita al progetto del Ponte sullo Stretto”. Al leader del Carroccio ha replicato il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: “La Lega ha governato per dieci anni l’Italia. Adesso spiega che se conquisterà il comune di Reggio Calabria farà il ponte sullo stretto. Forse un manuale di educazione civica potrebbe essere utile”.

L’osservazione di Orlando su un certo populismo e sull’ignoranza dei meccanismi istituzionali è corretta, ma quantomeno parziale. Visto che in contemporanea con le parole di Salvini, il sindaco Falcomatà aveva firmato un ordinanza per sospendere l’installazione delle antenne 5G in città: “L’ho fatto per tutelare la salute di tutti noi”, ha dichiarato il sindaco del Pd. Quanto a ignoranza istituzionale, ci troviamo dalle stesse parti di Salvini perché un sindaco non ha alcun potere di proibire l’installazione di antenne del 5G, soprattutto dopo che lo stato ha fatto un’asta in cui ha venduto a caro prezzo i diritti alle aziende. E’ un atto propagandistico che mira a violare i diritti delle imprese e dei cittadini ad avere connessioni da paese civile (soprattutto in un contesto dove non sono granché). Ma in questo caso c’è anche un tema di ignoranza scientifica, perché non esiste alcuna evidenza del fatto che le emissioni del 5G siano dannose, anzi, l’Italia impone limiti molto più stringenti agli standard europei (infatti nel piano Colao viene chiesto un adeguamento). Reggio Calabria sta vivendo un’emergenza rifiuti, la città è sommersa da tonnellate di spazzatura. Per tutelare la salute dei cittadini, più che vietare le antenne 5G, il sindaco dovrebbe occuparsi di come togliere l’immondizia dalle strade.