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I propositi disattesi di Mark Zuckerberg

Il ceo di Facebook prometteva ogni anno grandi cose per il social. Poi ha smesso

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Mark Zuckerberg, ceo di Facebook, ha interrotto ieri la sua tradizione annuale. All’inizio di ogni gennaio, per circa un decennio, Zuckerberg era solito esporre in un post i suoi propositi per l’anno nuovo. Meglio ancora: le sue challenge, le sfide che il ceo poneva a se stesso. Nei primi anni del decennio appena trascorso si è trattato di sfide peculiari, che rispecchiavano la figura pubblica goffa e nerd di Zuck: il ceo di Facebook ha imparato il cinese mandarino (un po’ a stento) e ha promesso che per un anno avrebbe mangiato soltanto carne di animali ammazzati da lui (memorabile il racconto di Jack Dorsey, collega ceo di Twitter, che raccontò che Zuck gli servì per cena carne di capra “appena uccisa con una pistola laser e poi con un coltello”, e per giunta fredda. Dorsey mangiò soltanto l’insalata di contorno). Ma negli ultimi anni, mentre Facebook entrava in un incubo di scandali, pessima stampa e accuse di distruzione della democrazia, le challenge di Zuck si sono fatte sempre più ardite. Nel 2017 promise che avrebbe visitato tutti gli stati americani per “incontrare più persone”. Organizzò alcuni incontri con la cittadinanza, si parlò perfino di una sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, ma poi tutto evaporò – e la figura pubblica di Zuck non ne ha giovato. Nel 2018 fece la promessa più ardita di tutte: “Rimettere a posto Facebook” e liberarlo da interferenze politiche, hate speech e così via. Sapete com’è andata, siamo ancora qui a parlarne, è stato un fallimento. Il proposito dell’anno scorso era: organizzare “ogni poche settimane” discussioni pubbliche con esperti “sul futuro della tecnologia nella società”. Il risultato è stato: sei conversazioni preregistrate e pallose, di cui soltanto una pubblica. Così quest’anno è arrivata la decisione di abolire le challenge annuali. Al loro posto giovedì notte Zuck ha scritto un post fumoso sulle sue aspettative per il prossimo decennio. I propositi per l’anno nuovo sono fatti per essere disattesi, vero, ma se sei il ceo di una delle società più importanti del mondo, e se i tuoi propositi riguardano sistemare una piattaforma usata da due miliardi di persone, la decisione di cancellarli non è un buon segnale per nessuno.

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Mark Zuckerberg, ceo di Facebook, ha interrotto ieri la sua tradizione annuale. All’inizio di ogni gennaio, per circa un decennio, Zuckerberg era solito esporre in un post i suoi propositi per l’anno nuovo. Meglio ancora: le sue challenge, le sfide che il ceo poneva a se stesso. Nei primi anni del decennio appena trascorso si è trattato di sfide peculiari, che rispecchiavano la figura pubblica goffa e nerd di Zuck: il ceo di Facebook ha imparato il cinese mandarino (un po’ a stento) e ha promesso che per un anno avrebbe mangiato soltanto carne di animali ammazzati da lui (memorabile il racconto di Jack Dorsey, collega ceo di Twitter, che raccontò che Zuck gli servì per cena carne di capra “appena uccisa con una pistola laser e poi con un coltello”, e per giunta fredda. Dorsey mangiò soltanto l’insalata di contorno). Ma negli ultimi anni, mentre Facebook entrava in un incubo di scandali, pessima stampa e accuse di distruzione della democrazia, le challenge di Zuck si sono fatte sempre più ardite. Nel 2017 promise che avrebbe visitato tutti gli stati americani per “incontrare più persone”. Organizzò alcuni incontri con la cittadinanza, si parlò perfino di una sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, ma poi tutto evaporò – e la figura pubblica di Zuck non ne ha giovato. Nel 2018 fece la promessa più ardita di tutte: “Rimettere a posto Facebook” e liberarlo da interferenze politiche, hate speech e così via. Sapete com’è andata, siamo ancora qui a parlarne, è stato un fallimento. Il proposito dell’anno scorso era: organizzare “ogni poche settimane” discussioni pubbliche con esperti “sul futuro della tecnologia nella società”. Il risultato è stato: sei conversazioni preregistrate e pallose, di cui soltanto una pubblica. Così quest’anno è arrivata la decisione di abolire le challenge annuali. Al loro posto giovedì notte Zuck ha scritto un post fumoso sulle sue aspettative per il prossimo decennio. I propositi per l’anno nuovo sono fatti per essere disattesi, vero, ma se sei il ceo di una delle società più importanti del mondo, e se i tuoi propositi riguardano sistemare una piattaforma usata da due miliardi di persone, la decisione di cancellarli non è un buon segnale per nessuno.

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