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Alla gran fiera tech di Las Vegas c’è un’auto elettrica che fa paura

Eugenio Cau

Sony ha presentato la sua Vision-S, un prototipo straordinario. Ma l'avvento di queste innovative vetture è carico di grandi conseguenze

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Milano. Al Consumer electronics show (Ces) di Las Vegas, una delle più grandi fiere di elettronica di consumo del mondo che si chiude oggi, tra le novità presentate (alcune interessanti, come i computer portatili pieghevoli, altre imbarazzanti, come i televisori che ruotano per vedere le storie di Instagram) la cosa più dirompente l’ha fatta vedere Sony. La casa di produzione giapponese, nota per la PlayStation, per le macchine fotografiche e per la piccola elettronica, ha presentato un prototipo di automobile elettrica fatto e finito, funzionante e molto bello (occhio, automobile elettrica è diverso da automobile che si guida da sola, la vettura di Sony ha il volante). E’ stata una sorpresa, anche per gli osservatori più sgamati, e già la sorpresa è una bella sensazione, in un mondo della tecnologia di consumo in cui le notizie sui prodotti escono mesi prima della loro uscita. quando è stato annunciato il nuovo iPhone, tutti sapevamo già com’era fatto, c’erano prototipi che circolavano da settimane; Sony, invece, è riuscita a tenersi il segreto, e già questo è un mezzo miracolo. L’altro miracolo è che l’automobile elettrica di Sony, che si chiama Vision-S, è piaciuta molto, The Verge l’ha definita “la migliore sorpresa del Ces”.

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Milano. Al Consumer electronics show (Ces) di Las Vegas, una delle più grandi fiere di elettronica di consumo del mondo che si chiude oggi, tra le novità presentate (alcune interessanti, come i computer portatili pieghevoli, altre imbarazzanti, come i televisori che ruotano per vedere le storie di Instagram) la cosa più dirompente l’ha fatta vedere Sony. La casa di produzione giapponese, nota per la PlayStation, per le macchine fotografiche e per la piccola elettronica, ha presentato un prototipo di automobile elettrica fatto e finito, funzionante e molto bello (occhio, automobile elettrica è diverso da automobile che si guida da sola, la vettura di Sony ha il volante). E’ stata una sorpresa, anche per gli osservatori più sgamati, e già la sorpresa è una bella sensazione, in un mondo della tecnologia di consumo in cui le notizie sui prodotti escono mesi prima della loro uscita. quando è stato annunciato il nuovo iPhone, tutti sapevamo già com’era fatto, c’erano prototipi che circolavano da settimane; Sony, invece, è riuscita a tenersi il segreto, e già questo è un mezzo miracolo. L’altro miracolo è che l’automobile elettrica di Sony, che si chiama Vision-S, è piaciuta molto, The Verge l’ha definita “la migliore sorpresa del Ces”.

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La Vision-S di Sony ci consente di parlare di una questione che ha risvolti importanti sul futuro dell’auto: costruire vetture elettriche è relativamente facile. Facile nel senso che, sotto molti punti di vista, una vettura elettrica è un marchingegno più semplice di una vettura con motore a scoppio – chi è salito su un’auto elettrica lo sa, la prima volta che se ne prova una sembra una scatola svuotata, il cofano è quasi interamente vuoto ed è usato come portaoggetti, il pianale è perfettamente piatto (non c’è il rialzo che rende la vita impossibile ai passeggeri di mezzo nei posti dietro) e il baule è molto più profondo di un’automobile normale. Un’auto elettrica, dal punto di vista meccanico, è poco più che un motore (più piccolo di quelli tradizionali) attaccato a quattro ruote, e il numero di pezzi che la compongono è infinitamente inferiore a quello di un’auto normale. Prendiamo ad esempio Tesla, forse la più famosa casa di produzione di automobili elettriche: mentre nella trasmissione interna di un’auto tradizionale sono presenti circa 200 parti meccaniche mobili, in quella di una Tesla sono appena 17.

 

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Sony non riuscirebbe se non con estrema fatica a costruire da zero un’automobile con motore a scoppio: serve un know how che si accumula nei decenni. E’ riuscita, tuttavia, a costruire da zero un’automobile elettrica – e l’ha fatto apparentemente senza troppa fatica. E’ anche la storia di Tesla: il primo modello di vettura prodotto nel 2008 da Elon Musk, un imprenditore tecnologico che in precedenza aveva avuto zero esperienza con il settore automobilistico, era una vettura sportiva della Lotus svuotata ed equipaggiata con un motore elettrico.

 

Le vetture elettriche rimangono macchine complesse, certo, ma il fatto che siano più facili da produrre delle vetture normali potrebbe avere grandi conseguenze: sui lavoratori, anzitutto, poiché gli stessi ceo delle case automobilistiche (per esempio Herbert Diess di Volkswagen) hanno riconosciuto che riconvertire le fabbriche alla produzione di vetture elettriche significherebbe fare tagli di personale, semplicemente perché c’è meno lavoro da fare; poi sui concessionari, ché le auto elettriche, proprio per la quasi totale assenza di parti meccaniche mobili, non hanno bisogno di tagliando, o ne hanno bisogno in maniera molto più sporadica. Infine sarà il mercato a essere rivoluzionato: Sony ha detto che non ha intenzione di mettere in produzione la sua Vision-S, ma se non lo farà la casa giapponese lo farà Apple o qualcun altro, ed facile immaginare che un settore che per decenni è stato dominato sempre dagli stessi diventerà vivace e pieno di nuova concorrenza. Capite, adesso, perché le case automobilistiche non amano tanto le vetture elettriche.

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