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Perché ho accettato l'invito alla Gran Loggia del Grande Oriente d'Italia

Annalisa Chirico

Difendere i capisaldi di una società aperta e democratica

++ Massoneria, arrivo! ++ Domani dalle ore 18 al Palacongressi di Rimini parleremo di 'libertà dal pregiudizio' insieme a Paolo Mieli e al pm David Monti, ospiti della Gran Loggia del Grande Oriente d'Italia. Proprio così, ci sarà il Gran Maestro Stefano Bisi, massoni e massone d'Italia (ci sono pure le donne, sì, Elizabeth Aldworth è ricordata come la ‘prima donna massone’, irlandese, 1700, anche nota The lady Freemason). Sono onorata di essere stata invitata, unica giornalista donna. E sono ancora più onorata perché ho ricevuto questo invito non in quanto donna.

 

Io penso che, mai come in questo momento nel nostro paese,  sia fondamentale difendere i pilastri di una società aperta, libera e democratica, dove ognuno di noi viene giudicato per ciò che fa, per le azioni che compie, e non per le idee che professa o per l’associazione alla quale decide liberamente di iscriversi. La libertà di pensiero è diventata un lusso, la dittatura del politicamente corretto ci attanaglia, il conformismo impazza (e già qualche collega esercita la penna contro di me e contro gli ‘eretici’ come me che accettano simili inviti). In una società aperta anche il pensiero più deprecabile e urticante ha diritto di cittadinanza. Ho sempre pensato che la Costituzione italiana sia bellissima, nella prima parte è un monumento alle libertà individuali. Per es. l'articolo 18 quando sancisce 'il diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati dalla legge penale'. Il M5S, che espelle un componente in quanto 'massone', discrimina una persona, calpesta i suoi diritti civili, si pone al di fuori del perimetro di un partito democratico, come vorrebbe l'art. 49 della nostra beneamata Costituzione. Non so che cos’abbia fatto nella sua vita Di Maio, ma so che Cavour e Garibaldi hanno fatto l’Unità d’Italia, Crispi e Zanardelli hanno abolito la pena di morte con un secolo di anticipo rispetto a Francia, Gran Bretagna, Santa Sede.... E se ci sono persone (3mila già accreditate domani al Palacongressi) che, nel dopolavoro, non vanno in chiesa o in moschea, ma si recano in loggia e portano avanti, nel rispetto della legge, progetti ispirati ai valori della fratellanza e della libertà, io penso che abbiano il diritto di farlo e che non debbano essere discriminati in ragione del pregiudizio e del sospetto. Penso che nessuna commissione governativa o parlamentare dovrebbe violare la libertà associativa delle persone e il sacrosanto diritto alla riservatezza (le liste degli iscritti a Magistratura democratica, per esempio, non riuscì a procurarsele neppure l'allora ministro Cesare Previti...). Di questi temi si può parlare o no?