Indiegala: è italiano il leader mondiale nella vendita di videogiochi “a pacchetto”

Paolo Cellini

    Non molti sanno che Indiegala, start up romana fondata nel 2011 da Riccardo Rosapepe insieme a un gruppo di amici e finanziata dal fondo di venture capital italiano Innogest (di cui chi scrive è partner), è la numero due al mondo nella vendita a pacchetti di videogame (detti bundles di videogame, da 2 a 10). Con qualche dollaro/euro, puoi comprare fino a 10 videogame del valore di 150/200 dollari. I videogame venduti da Indiegala sono per la maggior parte prodotti da sviluppatori indipendenti (cioè piccoli team di sviluppatori specializzati in videogame) basati in tutto il mondo. Ci sono videogame sviluppati in India come in Norvegia. Questa azienda romana, partita da zero nel novembre 2011, quest’anno ha fatturato quasi 2 milioni di dollari, di cui l’80 per cento negli Stati Uniti, ed è seconda in questo segmento di mercato solo a Humble Bundle, azienda americana che ha inventato questa nicchia dopo essere stata finanziata da Sequoia, il piu grande fondo di venture capital americano. Alcuni numeri testimoniano il successo di Indiegala: 1,5 milioni di utenti registrati, in stragrande maggioranza americani; 2 milioni di pacchetti venduti; 2 milioni di visite al mese al sito stesso.

     

    Come funziona il business model? Su Indiegala, come detto, si possono comprare bundle di videogame cioè pacchetti, da due, tre, cinque o più giochi che cambiano settimanalmente. I clienti, scelto il bundle di videogame che preferiscono, possono scegliere anche: quanto pagare (a partire da una soglia minima di prezzo, modello detto “pay what you want”) e destinare percentuali dell’importo da pagare tra enti di beneficenza, lo sviluppatore di videogame o Indiegala stesso. Un modo per esaltare la libertà di scelta per l’utente. Per esempio alcuni bundle sono stati dedicati a onlus per i terremotati in Italia ma anche all’estero.

     

    Il successo del sito è dovuto ad almeno tre motivi. Primo, i gamer (cioè gli appassionati di game) possono diversificare la loro scelta, giocare con titoli nuovi e poco conosciuti o di nicchia; oppure trovare a prezzi imbattibili i titoli più venduti del mercato. Indiegala poi ha un sito ben studiato ed è una start up che opera con un lavoro metodico di ricerca in tutto il mondo dei videogiochi piu interessanti e trendy, così da aver creato un brand affermato. Infine la società si appoggia su un network globale di sviluppatori di videogame indipendenti che apprezzano Indiegala come meccanica di distribuzione e ricavo.

     

    Un’industria che supera quella del cinema

     

    Dopo il successo nella distribuzione, Indiegala ha deciso di misurarsi nell’impresa di fondare un proprio studio di sviluppo videogame e ha rilasciato il primo titolo, “Blockstorm”, su Steam, la maggiore piattaforma mondiale di videogame per personal computer. Oltre a “Blockstorm”, Indiegala sta sviluppando un nuovo Fps – come si chiamano in gergo i First person shooter, gli sparatutto in prima persona – insieme a un team di developer tutto italiano, Ghostshark Games, dove collaborano illustratori, concept artist, programmatori, modellatori 3D, game designer, tutte figure professionali nuove in un mercato in forte crescita.
    Indiegala è ormai un attore importante nell’enorme industria del gaming – a livello globale più grande di quella del cinema – e dimostra che c’è uno spazio per il “made in Italy” anche nei videogiochi, come dimostrato anche da altri prodotti tipo quelli di Ovosonico che ha conquistato Sony, e il mercato, con il suo “Murasaki Baby”, presentato nel settembre dello scorso anno.

     

    Paolo Cellini è professore di Economia digitale alla Luiss, autore di “Economia digitale. L’industria e i mercati di Internet e dei nuovi media”, in uscita in questi giorni per Luiss University Press