Paul Ellis, Pool via AP

Facce da Euro 2020

Tomas Soucek, un maratoneta all'Europeo

Francesco Gottardi

Con la maglia del West Ham ha dimostrato che si possono correre 17 km (vizio di famiglia) durante una partita di calcio. Con quella della Repubblica Ceca è già qualificato agli ottavi. E sogna di ripetere le imprese di Rosicky

Tomas Soucek può fare ancora molto per il brillante europeo della Repubblica Ceca. Tranne una cosa: “Segnare un gol più bello di quello di Schick”, il centrocampista ha acclamato il capolavoro del compagno dopo la vittoria sulla Scozia. Poi è arrivato il pareggio contro i vicecampioni del mondo della Croazia. Premio di migliore in campo al fu Pallone d’oro Luka Modric: ma agli uomini di Silhavy – e alla classifica: cechi primi a quota 4 – show e riconoscimenti poco importano. Il leader silenzioso è il numero 15, scuola Slavia Praga, oggi al West Ham e con una profonda inclinazione al fondismo applicato al calcio ereditata dalla mamma – ex maratoneta – e dagli allenamenti in gioventù per le foreste della Moravia.

Parlano i numeri della stagione appena conclusa: Soucek è uno dei soli due giocatori di movimento – l’altro è Ward-Prowse del Southampton – a non aver saltato nemmeno un minuto dei 38 match di Premier League. E corre circa 12,3 km a partita – la media in Inghilterra è 10,8 –, con un picco di 17 toccato nei 120’ di Fa Cup contro lo United. Straordinari atletici da tuttocampista. Che tuttavia non ne intaccano la qualità: secondo Opta sports il classe ‘95 è stato il quinto miglior calciatore del campionato nel rank complessivo di tutte le voci statistiche. Compresi 10 gol – record di squadra insieme a Michail Antonio – e 234 duelli aerei vinti – record di Premier League – dall’alto dei suoi 1,92 metri.

Ora per Soucek c’è l’esame nazionale, per la prima volta con l’etichetta della star. Perché fino a gennaio 2020 era un ragazzo di casa, beniamino dello Slavia Praga (40 gol in 158 presenze) che aveva alzato la posta a 25 milioni prima di cedere il giocatore. E come Rosicky, leggenda del calcio ceco – fino alla semifinale a Euro 2004 – e suo modello numero uno, il nuovo Tomas non si è scottato con il grande salto nel campionato più bello del mondo. Ci è riuscito a modo suo, allenandosi nel paradiso perduto di Hackney Marshes – 70 campi da gioco nel cuore della City, vicino al London Stadium casa del West Ham – durante il lockdown. “Un’esperienza incredibile”, ha raccontato Soucek a The Guardian. “E un po’ come facevo da piccolo fra gli amatori di Havlickuv Brod, la mia città natale. Dove il papà è stato il mio primo coach”.

All’epoca non poteva immaginare che il grande appuntamento sarebbe stato dall’altra parte di Londra. Wembley, stasera, contro l’Inghilterra. Bloccando i padroni di casa la Repubblica Ceca si regalerebbe la vittoria del girone, ma anche una big fra Portogallo, Francia e Germania agli ottavi. Niente calcoli. Garantisce il centrocampista: “Ciao Declan, mi auguro che farai bene per tutto il torneo…tranne contro di noi! Non vedo l’ora di incontrarti sul campo”, il messaggio all’inglese Rice che insieme a Tomas gioca nel West Ham. Con loro anche il difensore ceco Vladimir Coufal. Storie da Hammers, nella grande storia di Euro 2020. Dove Soucek non smette di martellare.

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