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il foglio sportivo

Non solo Pellegrini e Paltrinieri. Il nuoto italiano è vivo e lotta assieme a noi

Roberto Perrone

Il lockdown ha aumentato il divario tra punte e base. Ma dietro alla Divina e Greg c’è un mondo da scoprire

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[Anticipiamo un articolo del numero del Foglio Sportivo in edicola domani e domenica. L'edizione di sabato 15 e domenica 16 agosto la potete scaricare qui dalle 23,30 di venerdì 14 luglio]

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C’è qualcosa che ci mancava in questa breve estate calda. No, non le vacanze a Ibiza, Formentera, Croazia o Grecia a cui molti fanatici non hanno rinunciato (con quello che ne è venuto). Ci mancava l’exploit del nuoto azzurro che dall’Olimpiade di Sydney (2000) riempie le nostre estati. Ci mancherà il grande party che ogni settembre la Federnuoto imbandisce per festeggiare i suoi campioni. Sempre più sfarzoso, ma il catering non raggiunge il podio. In questa estate anomala, è risultata vincente la scelta di disputare il Sette Colli, storico trofeo romano, trasformato dall’emergenza in Campionato Italiano. Il nuoto italiano ne è uscito bene, anche se ha dovuto fare i conti con l’eredità nefasta del lockdown che ha aumentato il divario tra punte e base. Le punte (Pellegrini, Paltrinieri, Detti) che si allenano nei centri federali, hanno goduto di una specie di statuto speciale. Il centro di Verona, per esempio, il posto delle fragole della Divina, è rimasto chiuso solo quattro settimane, ma per gli altri è stato tutto più complicato e, con l’inverno e l’impossibilità di allenarsi all’aperto, le incognite non sono poche. Gli agonisti, infatti, dividono l’acqua con i salutisti delle 100 vasche giornaliere, le “sciure” dell’acquagym, i bambini dei corsi nuoto. Senza tutti questi o con un dimezzamento degli ingressi reggere il peso dell’agonismo è complicato. Tra coloro che hanno avuto delle difficoltà ci sono il torinese Alessandro Moretti dominatore dei 100 stile libero (piscina chiusa a lungo) e Alberto Razzetti, record italiano dei 200 misti (piscina ancora chiusa a Livorno). Speriamo bene.

 

Comunque i migliori ci sono. Gregorio “Greg” Paltrinieri ha fatto la sua solita gara solitaria sui 1.500 demolendo il primato europeo e trascinandosi dietro Domenico Acerenza. Il nuotatore lucano lo ha seguito anche nel divorzio da Stefano “il Moro” Morini lasciato dopo nove anni. Greg aveva bisogno di una nuova avventura: si allena, a Roma, con Fabrizio Antonelli, il tecnico che ha portato Rachele Bruni all’argento della 10 km olimpica di Rio 2016. A proposito, mentre gli altri vanno in vacanza, lui va a nuotare la 10 km ai campionati in acque libere di Piombino. Punta a un doppio colpo a Tokio 2021. Ottimi e abbondanti anche i “rimasti” al centro di Ostia con “il Moro”: Gabriele Detti (miglior prestazione dell’anno sui 400 sl) e il classe 2000 Marco De Tullio, in progresso pure nei 200.

 

Capitolo Federica. La Divina è rimasta disorientata dal rinvio olimpico. Il suo tecnico, Matteo Giunta, ha intelligentemente varato un programma conservativo, non l’ha spremuta troppo: un solo allenamento al giorno. Domina i 200 esternando la sua delusione per il tempo, almeno un secondo al di sopra delle attese. La Divina è qui però ed è importante per tutto il movimento. Con lei, l’attenzione triplica. Tra i primi della vasca è mancata Simona Quadarella, battuta nei 1.500 dalla vorace Martina Caramignoli e poi ritirata negli 800. Niente di che. A parte qualche distrazione post-adolescenziale (ah, l’amore), Simona ha l’istinto del killer che si innesca con un bersaglio grosso. Insomma, il grande evento. All’Olimpiade arriverà massiccia e incazzata. Bene la baby tarantina Benedetta Pilato, un razzo nei 50 rana, ma ora galoppante anche sui 100. Cresce nella gestione della gara Federico Burdisso (farfalla). Margherita Panziera (dorso) regge anche se “ricominciare è stato parecchio duro”. Le raniste Carraro-Castiglioni reggono al tempo che passa. Da seguire le staffette maschili 4x100 che 4x200.

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Infine la sezione “talenti di domani”: Thomas Ceccon di Thiene, 19 anni, record italiano cadetti 100 dorso, gagliardo anche sui misti. Le grandi attese chiamano una gestione attenta. Alla fine possiamo dire che, tra lockdowm, piscine problematiche, varie ed eventuali, il nuoto italiano è vivo e lotta insieme con noi.

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