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il foglio sportivo – calcio e finanza

Dove vedremo le partite di Serie A

Matteo Spaziante

La Lega Serie A guarda al futuro per trasmettere le partite nel triennio 2021/24. Ecco cosa c'è in ballo

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Un nuovo modo di vedere il calcio, non solo in tv. La Lega Serie A guarda al futuro per trasmettere le partite nel triennio 2021/24, tra offerte dei fondi di investimento e il progetto sempre più concreto dell’ormai famigerato “Canale di Lega”. Un tema su cui i presidenti dei club continuano le discussioni, con il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che nei giorni scorsi ha presentato ai colleghi presidenti il suo piano.

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Un nuovo modo di vedere il calcio, non solo in tv. La Lega Serie A guarda al futuro per trasmettere le partite nel triennio 2021/24, tra offerte dei fondi di investimento e il progetto sempre più concreto dell’ormai famigerato “Canale di Lega”. Un tema su cui i presidenti dei club continuano le discussioni, con il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che nei giorni scorsi ha presentato ai colleghi presidenti il suo piano.

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Al centro c’è l’autoproduzione delle partite, che poi potranno essere vendute a più broadcaster oppure anche, in un secondo momento, direttamente agli abbonati (ipotesi oggi tuttavia sullo sfondo vista la complessità e il rischio). Cosa significa, in sostanza? Potrebbe innanzitutto portare alla scomparsa del concetto di esclusiva, con un ritorno al passato già ipotizzato anche dal ceo di Sky, Maximo Ibarra: “Si tornerà all’esperienza del campionato 2015-2016 quando nessuno aveva l’esclusiva”, ovverosia quando la stessa Sky e Mediaset Premium mandavano in onda alcune gare in contemporanea.

   

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Canali diversi potranno quindi trasmettere lo stesso prodotto, cioè le stesse partite, ma non solo: tra le ipotesi c’è anche quella che la Lega fornisca alle emittenti anche un intero pacchetto preconfezionato con i novanta minuti della gara ma anche con il pre e post partita creati direttamente dalla Lega. Il piano De Laurentiis, inoltre, prevederebbe un prezzo fisso per gli abbonati di 36 euro, con obiettivo di ricavi da 2,5 miliardi di euro per arrivare fino a 2,9 miliardi all’anno, in un quinquennio in cui gli abbonati salirebbero oltre i 5 milioni (dai 4 di partenza).

  

Non è tuttavia l’unico progetto su cui la Lega lavora. Se da un lato la maggioranza dei club sembra d’accordo nella creazione di una media company, resta da definire il ruolo dei fondi di investimento: c’è chi li vorrebbe far entrare come soci, altri come semplici finanziatori. E sullo sfondo resta anche chi potrebbe produrre le partite, come Wanda Group, pronta a investire nella Serie A.

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