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il foglio sportivo

Amici virologi, si può parlare di nuovo di calcio

Jack O'Malley

Speriamo che Twitter non faccia il fact checking ai tifosi, o nessuno avrà più niente da dire

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Non è vero che, come ha detto qualcuno (ma oramai, c’è ancora qualcosa che non è già stata detta da qualcuno? Sui social anche le battute che si fanno sono sempre le stesse, e dopo mezza giornata hanno già rotto le palle) ora smetteremo di essere tutti virologi e torneremo a fare gli esperti di calcio. La ripresa dei campionati – tutti i maggiori tranne quello francese, che però anche quando si gioca è come se non ci fosse – porta con sé l’esordio di un nuovo tipo di tuttologo: il virologo esperto di calcio. Sì, lo so che in Italia tutti gli esperti che si sono contraddetti non azzeccando nemmeno una previsione hanno già detto la loro sulla ripresa della Serie A, con i romanisti che erano contrari e gli juventini a favore, ma sempre e solo basandosi sul metodo scientifico; io mi riferisco a quelli che non vedono l’ora di dire la loro sulla distanza tra calciatori sui calci d’angolo, sui contatti tra compagni di squadra in barriera, sulle esultanze con il cinque dato con il gomito. Ci saranno naturalmente quelli che a ogni piccolo aumento del numero dei contagi (Dio non voglia) urleranno indignati che BISOGNA CHIUDERE TUTTOOOO, chi farà battute sull’oppio dei popoli, chi vedrà nella ripartenza del calcio una manovra del potere per distrarre le menti più facili dalla rovina incombente, chi dirà che senza pubblico non è la stessa cosa ma guarderà le partite lo stesso, chi non vincerà il campionato e per anni accuserà i campioni di questa stagione assurda di avere vinto uno scudetto falsato. Ci saranno le retrocesse che faranno causa a qualcuno, quelli che diranno che giocare il ritorno in casa in uno stadio vuoto li avrà penalizzati, chi dirà che le piccole che hanno pochi spettatori così sono avvantaggiate. Insomma, ripartirà un nuovo circolo, ma con polemiche nuove di zecca, roba da fare sembrare preistoria i gol in fuorigioco millimetrico non annullati dal Var.

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Non è vero che, come ha detto qualcuno (ma oramai, c’è ancora qualcosa che non è già stata detta da qualcuno? Sui social anche le battute che si fanno sono sempre le stesse, e dopo mezza giornata hanno già rotto le palle) ora smetteremo di essere tutti virologi e torneremo a fare gli esperti di calcio. La ripresa dei campionati – tutti i maggiori tranne quello francese, che però anche quando si gioca è come se non ci fosse – porta con sé l’esordio di un nuovo tipo di tuttologo: il virologo esperto di calcio. Sì, lo so che in Italia tutti gli esperti che si sono contraddetti non azzeccando nemmeno una previsione hanno già detto la loro sulla ripresa della Serie A, con i romanisti che erano contrari e gli juventini a favore, ma sempre e solo basandosi sul metodo scientifico; io mi riferisco a quelli che non vedono l’ora di dire la loro sulla distanza tra calciatori sui calci d’angolo, sui contatti tra compagni di squadra in barriera, sulle esultanze con il cinque dato con il gomito. Ci saranno naturalmente quelli che a ogni piccolo aumento del numero dei contagi (Dio non voglia) urleranno indignati che BISOGNA CHIUDERE TUTTOOOO, chi farà battute sull’oppio dei popoli, chi vedrà nella ripartenza del calcio una manovra del potere per distrarre le menti più facili dalla rovina incombente, chi dirà che senza pubblico non è la stessa cosa ma guarderà le partite lo stesso, chi non vincerà il campionato e per anni accuserà i campioni di questa stagione assurda di avere vinto uno scudetto falsato. Ci saranno le retrocesse che faranno causa a qualcuno, quelli che diranno che giocare il ritorno in casa in uno stadio vuoto li avrà penalizzati, chi dirà che le piccole che hanno pochi spettatori così sono avvantaggiate. Insomma, ripartirà un nuovo circolo, ma con polemiche nuove di zecca, roba da fare sembrare preistoria i gol in fuorigioco millimetrico non annullati dal Var.

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Soprattutto basta notizie basate su storie instagram e tweet dei calciatori, si parli delle loro prestazioni in campo (a proposito, un bel fact checking a quelli che twittano amore eterno alla maglia che indossano da un mese non glielo facciamo, mister Dorsey? Adesso che ci avete preso gusto perché non segnalare anche i tweet dei tifosi che dicono “era rigore!” rimandando a qualche moviola affidabile che li smentisce? Vedo che tutti esultano per questa nuova pratica, facciamolo anche sul calcio, no? Basta fake news sui falli non visti e i torti subìti!).

 

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Quando ci si chiedeva con pigra retorica se dopo saremmo stati migliori, non tenevamo conto del fatto che per fortuna certe cose non cambiano mai: già si litiga per le date della Coppa Italia e sulla partita inaugurale della ripresa. E quanto vi erano mancati i segnali sibillini di Ibrahimovic che vi fanno tremare la notte (resta? va via?), o le polemiche su Mario Balotelli che non vuole allenarsi, è grasso, se il Brescia retrocede se ne va? Io ho sempre sopportato poco l’estate: è vero, c’è la birra gelata, ma manca il calcio. L’orgia di partite che ci aspetta nei prossimi mesi, tra match di campionati più vicini di un gruppo di milanesi che prende l’aperitivo e le coppe ad agosto, già mi sta facendo godere. Ragazzi, fate attenzione e fateci divertire, non se ne poteva più.

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