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il foglio sportivo

Un diamante chiamato MLB

Alberto Facchinetti

Alex Liddi e Alessandro Maestri raccontano la loro America del baseball

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Alex Liddi, il primo e per il momento unico giocatore di baseball ad aver giocato in Major League, ora si trova con la famiglia a Glendale in Arizona. Si allena a casa, dove si è costruito una piccola palestra, e in giardino lanciando le palline alla moglie. Dopo anni nel campionato più importante del mondo, Alex gioca in quello messicano. Al momento sono sospesi entrambi i tornei, come del resto quello italiano. Guarda un po’ di baseball in tv, più vecchi highlights che partite intere. Sta soprattutto con i propri cari. “Vivo in America da quando avevo 17 anni, mi sono abituato agli States, ma alle mie due figlie cerco di insegnare la cultura italiana”. Alex è un terza base, tesserato con i Leones de Yucatan. “In Messico ormai sono conosciuto, il livello è abbastanza buono e nel Paese il baseball è uno sport seguito. Le emozioni sono sempre le stesse. Le strutture e l’organizzazione non sono però quelle della Major League”. Lui nei vari campionati nordamericani ha giocato dal 2005 al 2018. Ha firmato con Seattle Marines lo stesso anno del lanciatore Alessandro Maestri con Chicago Cubs.

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Alex Liddi, il primo e per il momento unico giocatore di baseball ad aver giocato in Major League, ora si trova con la famiglia a Glendale in Arizona. Si allena a casa, dove si è costruito una piccola palestra, e in giardino lanciando le palline alla moglie. Dopo anni nel campionato più importante del mondo, Alex gioca in quello messicano. Al momento sono sospesi entrambi i tornei, come del resto quello italiano. Guarda un po’ di baseball in tv, più vecchi highlights che partite intere. Sta soprattutto con i propri cari. “Vivo in America da quando avevo 17 anni, mi sono abituato agli States, ma alle mie due figlie cerco di insegnare la cultura italiana”. Alex è un terza base, tesserato con i Leones de Yucatan. “In Messico ormai sono conosciuto, il livello è abbastanza buono e nel Paese il baseball è uno sport seguito. Le emozioni sono sempre le stesse. Le strutture e l’organizzazione non sono però quelle della Major League”. Lui nei vari campionati nordamericani ha giocato dal 2005 al 2018. Ha firmato con Seattle Marines lo stesso anno del lanciatore Alessandro Maestri con Chicago Cubs.

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Alex Liddi con la maglia della Nazionale italiana di baseball (foto LaPresse)


 

L’esordio in Major League di Liddi avviene il 7 settembre 2011, una data storica per il baseball italiano. Qualche giorno più tardi nel match contro Cleveland Indians realizzerà il suo primo fuoricampo. “Nel 2011 ho giocato nel campionato Triplo A, la seconda divisione. Il torneo finisce in anticipo e così sono stato arruolato con la prima squadra a Seattle. All’inizio non si capisce nulla, ti sembra di essere sulla luna. È molto strano dividere lo spogliatoio con giocatori di cui collezionavi le figurine. Con il baseball italiano c’è un abisso, un super abisso. Quando inizia il campionato nei professionisti si gioca sempre, al mese sono solo quattro i giorni free e solitamente servono per i trasferimenti. Alla mattina si può vedere qualcosa della città in cui ci si trova oppure alla domenica, giocando presto, si ha il pomeriggio libero. In Major fai 162 gare all’anno, nelle Minors 140”.

  

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Liddi ha avuto l’occasione di giocare negli stadi che hanno visto protagonisti i migliori atleti di questo sport come Babe Ruth, Ty Cobb, Lou Gehrig e Joe Di Maggio. “Un’emozione indescrivibile. A New York purtroppo ho giocato nell’impianto nuovo, ma nel 2012 al Fenway Park di Boston è stato da pelle d’oca”.

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A quasi 32 anni Liddi nella Liga Mexicana de Beisbol riesce ancora a fare la differenza. “Mi piacerebbe giocare almeno fino ai 35. Ho già avuto offerte per allenare nelle Minors, ma preferirei non lavorare tra i professionisti. Meglio con i ragazzi più giovani nelle scuole. Oppure come agente dei giocatori. Io ho iniziato a tre anni, mia mamma giocava a softball, mio papà e mio fratello a baseball. Alla domenica si andava sempre al campo”.

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Alessandro Maestri ha tre anni più di Alex Liddi. Sono ottimi amici, un tempo si allenavano insieme a Tirrenia, dove c’è l’Accademia sponsorizzata dalla Major League. Allora condividevano anche l’appartamento. Maestri è stato il primo lanciatore italiano a firmare per un club di Major. Per un periodo è stato il giocatore italiano al livello più alto. Fu lo scout Bill Holmberg, oggi nello staff della Nazionale azzurra, a segnalare il riminese ai Chicago Cubs. Era il 2005. Non è mai riuscito a esordire in Major, ma è riuscito a disputare qualche amichevole precampionato con la prima squadra. Per cinque anni ha giocato nelle Minors, in squadre collegate a Chicago ma con sede in altre città. “Tra tutte le formazioni ci sono 160 tesserati, ma la prima squadra è composta da 25 atleti. C’è un ricambio continuo di giocatori, non è facile salire fino in cima alla piramide”.

 

Maestri ha giocato con Boise Hawks, Peoria Chiefs, Daytona Cubs, Tenneseee Smokies, Lincoln Saltdogs e Brisbane Bandits e in Giappone con Orix Buffaloes. Oggi gioca con San Marino in serie A (e in Nazionale). A novembre dovrebbe ripartire per l’Australia per il campionato che normalmente si conclude a febbraio. Maestri fa il pendolare tra San Marino e Sydney. Anche nei dodici anni all’estero ha cercato di non trascurare la Nazionale italiana, con la quale ha disputato quattro edizioni del World Baseball Classic.

 

“Dopo l’esperienza negli Stati Uniti sono andato in Australia e in Giappone, quest’ultimo per spettatori e livello di giocatori è il secondo campionato al mondo. Negli States è stato bellissimo, ma il sogno americano è abbastanza fittizio. In Giappone ho conosciuto l’amore, una ragazza argentina. L’Australia è un posto dove rimarrei a vivere”.

 

Liddi e Maestri, nel loro girovagare tra i diamanti di tutto il mondo, hanno avuto l’occasione di giocare nel campionato di Taiwan il primo e in quello coreano il secondo, tra i pochissimi tornei che hanno proseguito ininterrottamente anche durante l’emergenza coronavirus. La Major League americana invece potrebbe riprendere il 4 luglio, ci sono possibilità che il campionato italiano parti qualche giorno prima.

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