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il foglio sportivo - a scuola di sport

La Grande Guerra sul campo

Mauro Berruto

La Prima guerra mondiale la si può raccontare attraverso storie di sport e di sportivi al fronte, ma l’episodio più toccante resta quello della tregua di Natale del 1914

[A scuola di sport / 4 - Qui trovate le altre puntate] I primi anni del Novecento avevano segnato lo sviluppo dello sport in Italia. Tuttavia lo scoppio della Prima Guerra mondiale comportò la sospensione delle competizioni sportive e molti atleti partirono per il fronte. I giornali del tempo raccontavano le imprese di guerra dei grandi eroi sportivi che servivano per infondere coraggio alle truppe e al paese. La rivista quindicinale Lo Sport Illustrato e la Guerra, oggi digitalizzata e consultabile sul sito della biblioteca digitale del Coni, è uno straordinario archivio di storie, immagini, suggestioni che raccontano il nostro paese in quegli anni. Oltre agli sport già praticati e seguiti in Italia, l’ingresso degli Stati Uniti nel conflitto contribuì alla diffusione di discipline fino ad allora poco note, come la pallavolo, introdotta dall’esercito americano di stanza nella base aerea di Porto Corsini, vicino a Ravenna. Al suo ritorno in Italia il professor Guido Graziani, laureatosi nel 1910 in chimica alla Niagara University e diventato missionario laico della Ymca, venne arruolato come istruttore sportivo militare e diffuse tra le nostre forze armate il basket, traducendo le regole scritte da James Naismith. Anche il baseball conquistò francesi e italiani: la Marina statunitense, al fianco dei soldati, aveva inviato anche degli istruttori di educazione fisica per tenere in forma l’esercito, per far divertire i soldati e per sostenere lo spirito di squadra. In un articolo del 22 luglio 1918 il quotidiano statunitense Evening Current titolava: Italy likes baseball e il corrispondente raccontava dell’istituzione di un fondo, promosso dal quotidiano La Gazzetta dello Sport, per comprare e distribuire alle truppe guantoni e mazze per giocare a baseball, ritenuto un ottimo allenamento fisico e morale per i militari. Insomma la Prima Guerra mondiale si può raccontare attraverso storie di sport e di sportivi al fronte, ma l’episodio più toccante resta quello della tregua di Natale del 1914. La notte del 24 dicembre, lungo la frontiera occidentale a Ypres, in Belgio, militari tedeschi ed inglesi uscirono spontaneamente dalle rispettive trincee e si incontrano nella terra di nessuno. Qualcuno dice che uno dei soldati dei Royal Warwicks avesse un pallone da calcio, altri che ne fecero uno con degli stracci e un po’ di sabbia dentro. Sta di fatto che quei ragazzi fecero la cosa che fanno tutti i ragazzi del mondo: organizzarono una partita di calcio, con i pastrani a fare da palo. Sembra che finì 3-2 per i tedeschi, quella straordinaria partita venne raccontata sul Daily Mirror e resta uno dei momenti più incredibili della storia dello sport.

 

Materiali:
Daniele Nardi e Dario Ricci, La migliore gioventù. Vita, trincee e morte degli sportivi italiani nella Grande Guerra (Infinto Ed., 2015)
Biblioteca digitale del Coni, www.dlib.coninet.it
Sport e Grande Guerra. Il contributo del Sud (Società Italiana di Storia dello Sport, Società Italiana di Storia militare, 2017)
Lo sport alla Grande Guerra (Quaderni della Società Italiana di Storia dello Sport, 2015)
Thais Siciliano, Alberto Del Bono, La tregua di Natale. Lettere dal fronte (Lindau, 2014)

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