PUBBLICITÁ

La fondatrice, la quotazione e la prima mossa delle donne

La vendetta di Bumble, l’anti Tinder femminista contro il maschio risentito

Michele Masneri

Debutta in Borsa l’app di incontri in cui sono le donne a messaggiare per prime. Una storia di molestie, petrolieri e nuove Silicon Valley

PUBBLICITÁ

Non sarà né Airbnb né Uber e insomma non uno dei colossi tecnologici soliti: la grande quotazione di Borsa del post lockdown americano sarà quella di una app di acchiappo: Bumble. Acchiappo però 2.0, acchiappo non solo post lockdown ma anche post #metoo. Bumble, che conta oltre 100 milioni di utenti nel mondo, è la grande rivale di Tinder e la sua alternativa femminista. La sua principale caratteristica è che solo le signore possono messaggiare per prime; e i signori devono attenderne la prima mossa.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Non sarà né Airbnb né Uber e insomma non uno dei colossi tecnologici soliti: la grande quotazione di Borsa del post lockdown americano sarà quella di una app di acchiappo: Bumble. Acchiappo però 2.0, acchiappo non solo post lockdown ma anche post #metoo. Bumble, che conta oltre 100 milioni di utenti nel mondo, è la grande rivale di Tinder e la sua alternativa femminista. La sua principale caratteristica è che solo le signore possono messaggiare per prime; e i signori devono attenderne la prima mossa.

PUBBLICITÁ

 

Il rivoluzionario marchingegno è nato nel 2014 da una ex dipendente e forse anche co-fondatrice dello stesso Tinder, Whitney Wolfe; e in questo senso Bumble è autobiografia del corteggiamento oltre che della tecnologia di questi anni. Nel 2012 Wolfe, appena uscita dal college nel natio Utah, si trova a Los Angeles a una cena coi fondatori di Tinder. Diventerà la capa marketing di quello che sarà poi il colosso mondiale del dating online; lo status di cofondatrice è assai discusso giacché la Wolfe è uscita dalla società due anni dopo con un accordo di tombale segretezza: pare che abbia avuto una storia d’amore (analogica) con un cofondatore, Justin Mateen, finita malissimo: lei denunciò lui per molestie sessuali. Lui si dimise. Poi patteggiarono appunto il tombale.

 

PUBBLICITÁ

Nel frattempo, sui giornali finirono i whatsapp della coppia, con intercettazioni e tutto (lei a lui: “Non ci vengo in montagna con te”; lui a lei: “E certo, tu preferisci la scalata sociale. O scoparti l’islamico”. Chi l’islamico fosse non si è mai saputo, ma lei in montagna aveva finito per andarci con un certo petroliere, e il signore di Tinder non l’aveva presa bene, dandole pubblicamente della mignotta. Anche i giornali che nel frattempo avevano celebrato Tinder e la nuova rilevanza di quel mezzo la braccavano.

 

Sui social le dicono delle cose non belle. Lei va in depressione e nel 2014 decide che vuole fondare un social network per sole donne, qualcosa in cui non essere brutalizzate dal maschio risentito medio; qualunque cosa, basta non lavorare mai più nel settore dell’acchiappo. Ovviamente viene corteggiata (professionalmente) dal proprietario del colosso dell’acchiappo, Badoo, che la vorrebbe come capa del marketing (destino). Si accordano però altrimenti: lui diventa il suo socio in Bumble, app non per sole donne ma con maschi calmierati.

 

“Gli uomini sono educati fin da piccoli a fare sempre la prima mossa e a dover portare a casa il risultato; le donne a concedersi con parsimonia: due atteggiamenti che portano alla frustrazione di entrambi”, ha detto la Wolfe alla radio pubblica Npr. “Invece così la donna è libera di fare le sue avance e l’uomo non si sente rifiutato”. Wolfe oggi ha solo trentun anni, la sua compagnia va a gonfie vele, adesso appunto il collocamento di Borsa che secondo la stampa americana nei prossimi mesi la valuterà in circa 6-8 miliardi di dollari. Lei nel frattempo ha trovato marito, un texano ricchissimo (era quello con cui andava in montagna), si son sposati l’anno scorso a Positano, hanno un figlio, stanno benone.

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

E Bumble andrà a sfidare proprio l’antico rivale fallico Tinder: il settore è in rapida crescita perché dopo il lockdown c’è stata una ovvia impennata di utilizzi. Ma Bumble ha anche altre funzioni, oltre al dating c’è la funzione cerca amici (“Bumble Bff”) e quella “Bumble Bizz” per fare networking, cioè in definitiva trovare lavoro. Questa, al momento, pare la più promettente, data anche l’ondata di fallimenti e licenziamenti post Covid, teorizza il Wall Street Journal.

 

PUBBLICITÁ

Tutto è comunque molto femminista: ogni volta che una donna manda un messaggio, automaticamente parte una donazione a una causa di beneficenza (a un’organizzazione gestita da donne). E la sede aziendale non è in California ma ad Austin, dunque sono modernissimi anche in questo, scegliendo la promettente capitalina texana che tutti ritengono la prossima Silicon Valley. Grazie alla Wolfe poi il Texas è stato sottoposto a castrazione fotografica: lei si è spesa infatti molto per una legge che vieta di mandare nudità in ogni forma digitale, per sconfiggere la piaga delle dickpics. Il governatore, immortalato con lei in foto, sorride con molta cautela.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ