Ma prima di Babbo Natale chi li portava i regali?

Maurizio Stefanini

Da buon auspicio per la salute, a lotteria di Capodanno, fino allo scambio dei doni. Le strenne, una tradizione antichissima

Vengono chiamate Strenne di Natale, ma in realtà esistono da prima del Natale. Strenia era infatti parola sabina equivalente al latino salus, e nome di un bosco sacro in cui venivano tagliati rami sacri da regalare come auspicio di salute per il nuovo anno, specialmente durante i Saturnali, a metà dicembre, e durante le Calende di gennaio. Li chiamavano dunque Strenae, e con essi si davano ramoscelli di alloro e olivo, sidro e miele. Con il re sabino Tito Tazio l’usanza si trasmette ai Romani, col tempo si iniziano a offrire anche denaro e oggetti, e Augusto li collega a un’estrazione a sorte che si tiene durante un grande banchetto, e i cui utili sono usati per l’arredamento urbano. Insomma, quella che oggi chiamiamo Lotteria di Capodanno.

 

Ma a Natale si celebra la nascita di Gesù, e allora Strina compare anche nella tradizione folklorica italiana come l’uso tipico della società contadina, dei gruppi di giovani che durante le feste andavano a cantare e a suonare di casa in casa chiedendo in cambio cibo e vino, e ricambiando a seconda dei casi con auguri o maledizioni. A volte lo facevano anche i più piccoli, che però più spesso il regalo lo ricevevano direttamente dai genitori, ma con la finzione che se ne occupassero entità soprannaturali: i morti il primo o il due novembre, San Nicola il 6 dicembre, Santa Lucia il 13 dicembre, la Befana il 6 gennaio (la tradizione dei regali di Babbo Natale si afferma solo di recente). Ovviamente per i bambini il regalo d’obbligo sono giocattoli. “Arlecchini, trommette, purcinelli,/ cavallucci, ssediole, sciufoletti,/ carrettini, cuccú, schioppi, coccetti,/ sciabbole, bbarrettoni, tammurrelli...”, elenca Giuseppe Gioacchino Belli nel suo sonetto del 6 gennaio 1845 dedicato a “La matina de Pasqua Bbefania”.

 

Nel frattempo, anche la Strenna per i grandi è passata dalla questua rurale a regalo acquistato apposta. Nel 1875 apre a Parigi la prima bottega che vende esclusivamente Strenne. Nel 1868 l’invenzione del primo orologio da polso ha lanciato anche l’oggetto che invece diventerà uno dei più regalati agli adulti. Ma nell’800 nasce anche un particolare tipo di Strenna rappresentato da una raccolta di componimenti in prosa e poesia che veniva venduta a capodanno. Per questo si chiamano ancora oggi “strenne editoriali” o “libri strenna” le pubblicazioni che sono poste sul mercato nella prima settimana di dicembre, apposta per fungere da regalo per le festività natalizie. Come diceva d’altronde Gabriele D’Annunzio: “Io ho quel che ho donato”.

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