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Ecco il piano dei trasporti per riaprire le scuole il 7 gennaio

In audizione alla Camera il ministro De Micheli ha spiegato che i tavoli di coordinamento tra regioni, prefetture e società di trasporto pubblico sono già al lavoro. "Pronti a rimborsare le regioni per i servizi aggiuntivi"

Luca Roberto

Lo scaglionamento degli orari d'ingresso e d'uscita. La rimodulazione delle lezioni universitarie e l'incentivo allo smart working. E poi, ancora, i rimborsi alle regioni per i trasporti aggiuntivi. La tabella di marcia spiegata dal ministro De Micheli. Ma la Paita (Iv) attacca: la riapertura al 50 per cento è una sconfitta

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È il tema dei temi, il nodo da cui almeno in parte passa il rilancio dell'opera di governo. Come stabilito da una riunione della scorsa settimana che ha coinvolto mezzo esecutivo, la Conferenza delle regioni, l'Anci e l'Unione delle province, il 7 gennaio sarà il giorno del rientro nelle aule per il 50 per cento degli studenti delle scuole superiori, una delle categorie che nel passaggio tra zone di rischio in cui a mano a mano si è colorata la cartina delle regioni, s'è sempre vista esclusa dalla didattica in presenza. Ma, come ha spiegato in mattinata il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il governo ha "preparato un piano di  riorganizzazione del trasporto pubblico locale in modo di essere pronti per il 7 gennaio per la riapertura della scuola fino al 75% in presenza". Che è come dire che ci si prepara già a quando questa soglia sarà possibile eventualmente raggiungerla, al decrescere dei contagi a livello nazionale. 

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È il tema dei temi, il nodo da cui almeno in parte passa il rilancio dell'opera di governo. Come stabilito da una riunione della scorsa settimana che ha coinvolto mezzo esecutivo, la Conferenza delle regioni, l'Anci e l'Unione delle province, il 7 gennaio sarà il giorno del rientro nelle aule per il 50 per cento degli studenti delle scuole superiori, una delle categorie che nel passaggio tra zone di rischio in cui a mano a mano si è colorata la cartina delle regioni, s'è sempre vista esclusa dalla didattica in presenza. Ma, come ha spiegato in mattinata il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il governo ha "preparato un piano di  riorganizzazione del trasporto pubblico locale in modo di essere pronti per il 7 gennaio per la riapertura della scuola fino al 75% in presenza". Che è come dire che ci si prepara già a quando questa soglia sarà possibile eventualmente raggiungerla, al decrescere dei contagi a livello nazionale. 

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Come funziona il coordinamento tra stato ed enti locali?

Nel suo intervento in audizione in Commissione trasporti, De Micheli ha spiegato che l'orientamento, condiviso anche dai ministri Lamorgese (Interno) e Azzolina (Istruzione) è stato quello di "localizzare le risposte al livello delle province", il 95 per cento delle quali ha già fornito i modelli organizzati per la riapertura delle scuole. "Abbiamo fornito ai prefetti tutta una serie di strumenti per rendere il loro lavoro il piu' flessibile possibile. A noi - ha detto il ministro ai Trasporti -, è spettato il compito di rappresentare tutte le informazioni possibili per addivenire in ogni Provincia ad un vestito fatto su misura". In alcune aree come quella di Roma il prefetto Matteo Piantedosi ha già provveduto a pubblicare online i dettagli del coordinamento  con le imprese del trasporto pubblico, su cui i tecnici del Mit avranno un controllo ex post. 

 

Secondo De Micheli le azioni da mettere in campo risultate più utili al fine di consentire a un maggior numero possibile di studenti di tornare alla didattica in presenza sono state: “la differenziazione degli orari delle scuole, in entrata e in uscita; di norma, salvo che particolari situazioni impongano una maggiore differenziazione, questa differenziazione dovrebbe essere distribuita fasce orarie di entrata e di uscita di almeno di 120 minuti (8,30 -10,30 e 14,30 – 16,30); la differenziazione degli orari delle lezioni universitarie, con inizio distanziato almeno di 1 ora nella fascia oraria mattutina; un ampio ricorso allo smart working sia pubblico, che privato; lo spostamento dell’orario di avvio delle attività commerciali e produttive, a partire dalle 10,00, con il coinvolgimento dei sindaci ai quali è attribuita la competenza a disciplinare gli orari nelle città”. 

 

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Possibilità per le regioni di ottenere rimborsi sui servizi aggiuntivi

Sulla necessità di garantire agli enti locali ulteriori finanziamenti per rafforzare il servizio di trasporto pubblico, il ministro si è soffermato sullo strumento dei rimborsi. "Ho rappresentato ai presidenti delle Regioni la volontà del ministero delle Infrastrutture di provvedere alla ripartizione del saldo delle risorse per i servizi aggiuntivi sulla base dei verbali dei prefetti che costituiranno, per il ministero, la certificazione di spesa per rimborsare le Regioni con i 390 milioni attualmente previsti", ha detto De Micheli. Che ha anche aggiunto come per l'affidamento delle gare si riccorerà a una procedura semplificata, che permetterà agli enti di fare le assegnazioni in 48 ore. Tutto per cercare di restringere i disagi della popolazione studentesca, visto che è stato lo stesso ministro a confessare come la riapertura delle scuole in ogni caso rappresenti "un momento critico". 

 

Paita (Iv): "La riapertura al 50 per cento è una sconfitta"

Le misure anticipate dal ministro De Micheli, però, non hanno convinto tutte le forze di maggioranza. "Mancano 10 giorni alla riapertura delle scuole e sapere che ripartiranno solo al 50% è una chiara sconfitta", ha commentato a caldo l'audizione la presidente della Commissione Trasporti Raffaella Paita, di Italia viva. Secondo la deputata renziana la priorità dovresse essere garantire trasparenza nei confronti dei cittadini. "Il Mit dovrebbe fornire i dati su mezzi aggiuntivi coinvolti: taxi, ncc, pullman turistici, provincia per provincia, e chiarire quante persone in più sono state coinvolte per rafforzare i controlli.  Una nuova chiusura delle scuole sarebbe una condanna per il futuro dei nostri ragazzi e del Paese".

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