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l'anticipazione

“La scuola è un luogo sicuro”. Lo studio del presidente dei Pediatri italiani

Claudio Cerasa

“Secondo i dati emersi da questo studio, la scuola in Italia, grazie a tutte le procedure adottate, può essere considerata un luogo sicuro per bambini e adolescenti”. Un progetto promosso dalla Società Italiana di Pediatria, dall'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, dall'Istituto di Ortofonologia e dalla Fondazione Mite

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La scuola è un luogo sicuro. Verrà presentata domani, giovedì 17, alle ore 12, presso l'Istituto Comprensivo “Regina Elena” di Roma un progetto promosso dalla Società Italiana di Pediatria, dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, l'Istituto di Ortofonologia e la Fondazione Mite. Si tratta di un progetto pilota, portato avanti in primis da Alberto Villani, presidente della società italiana di Pediatria, che si è posto come obiettivo quello di avere dati certi sulla reale pericolosità di diffusione all’interno degli istituti scolastici del Covid-19, attraverso la somministrazione di test diagnostici salivari e test da campione ematico a tutti gli studenti, i professori e il personale ATA.

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La scuola è un luogo sicuro. Verrà presentata domani, giovedì 17, alle ore 12, presso l'Istituto Comprensivo “Regina Elena” di Roma un progetto promosso dalla Società Italiana di Pediatria, dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, l'Istituto di Ortofonologia e la Fondazione Mite. Si tratta di un progetto pilota, portato avanti in primis da Alberto Villani, presidente della società italiana di Pediatria, che si è posto come obiettivo quello di avere dati certi sulla reale pericolosità di diffusione all’interno degli istituti scolastici del Covid-19, attraverso la somministrazione di test diagnostici salivari e test da campione ematico a tutti gli studenti, i professori e il personale ATA.

 

Il titolo del lavoro, di cui il Foglio ha letto un estratto in anteprima, è già una risposta alla domanda se la scuola sia o no un posto sicuro: “School in Italy: a safe place for children and adolescents”. La popolazione presa in esame è pari a 1.262 persone (suddivisa in due diversi plessi scolastici). Di questa popolazione presa in esame, gli studenti sono 1.094. Di cui 132 delle materne, 369 alle elementari, 414 alle medie, 336 alle superiori. Gli insegnanti sono 141, gli impiegati sono 27. Positivi trovati: uno studente delle superiori a inizio anno (totale tamponi eseguiti 1099). A un mese dall'inizio dell'anno: 7 positivi (1 adulto e 6 studenti) su un totale di 1075 tamponi. A 3 mesi dall'inizio dell'anno 3 positivi (tutti studenti) su un totale di 1257 tamponi. Numero di cluster all'interno delle classi: zero. Conclusione: “Secondo i dati emersi da questo studio, la scuola in Italia, grazie a tutte le procedure adottate, può essere considerata un luogo sicuro per bambini e adolescenti”. Considerazione alla luce dello studio: la scuola, di per se, non è un veicolo di contagi, e chi dice che non c'è alternativa a sacrificare la scuola in presenza durante una pandemia lo dice sapendo di mentire.

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