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Alto Adige primo della classe. Riaprono le scuole

Angelica Migliorisi

Grazie anche alla campagna di screening di massa, lunedì gli studenti delle scuole medie potranno riprendere le lezioni in presenza. Fine del lockdown totale anche per i negozi

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L'Alto Adige prova a ripartire. Almeno dalla scuola. Da lunedì 30 novembre gli istituti secondari di primo grado riprenderanno le lezioni in presenza. Prevista anche la riapertura di tutti gli esercizi commerciali. Questa la decisione di Philipp Achammer, assessore all'Istruzione, al termine della riunione della giunta di Bolzano. La provincia autonoma resterà comunque zona rossa almeno fino al 3 dicembre. "Il prossimo passo è stato fatto, ma dobbiamo restare prudenti! Igiene, distanza e mascherina!" esulta Achammer su Facebook. Per allentare la pressione sul trasporto pubblico, i licei e gli istituti professionali continueranno la didattica a distanza, ma l'obiettivo è tornare in presenza al più presto. 

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L'Alto Adige prova a ripartire. Almeno dalla scuola. Da lunedì 30 novembre gli istituti secondari di primo grado riprenderanno le lezioni in presenza. Prevista anche la riapertura di tutti gli esercizi commerciali. Questa la decisione di Philipp Achammer, assessore all'Istruzione, al termine della riunione della giunta di Bolzano. La provincia autonoma resterà comunque zona rossa almeno fino al 3 dicembre. "Il prossimo passo è stato fatto, ma dobbiamo restare prudenti! Igiene, distanza e mascherina!" esulta Achammer su Facebook. Per allentare la pressione sul trasporto pubblico, i licei e gli istituti professionali continueranno la didattica a distanza, ma l'obiettivo è tornare in presenza al più presto. 

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Il passo che si compierà da lunedì è possibile grazie ai numeri di contagi e ricoveri sotto controllo, anche per via dello screening a tappeto effettuato da Bolzano nelle scorse settimane, che ha portato a un tracciamento capillare della diffusione del Covid-19 nella zona. Complice la collaborazione della popolazione locale che, su base volontaria, si è sottoposta in massa ai tamponi rapidi offerti dalla provincia autonoma, sotto gli occhi attenti e curiosi del vicino austriaco, che replicherà l'iniziativa già dal 5 dicembre. Ora, per non vanificare i risultati, si passa alla fase 2: 4 mila altoatesini a settimana verrano testati a campione, insieme a 900 funzionari scolastici.

 

 

Con un test su così larga scala, effettuato in così poco tempo, è stato possibile identificare lo stato di diffusione del virus e assumere decisioni politiche più puntuali. L'iniziativa, consentendo di individuare il momento zero della diffusione del contagio, potrebbe rendere sempre più affidabili le previsioni successive, facilitando strategie più accurate. Mentre regioni e governo litigano su quando riaprire le scuole (se il 9 dicembre o l'8 gennaio), l'Alto Adige batte tutti sul tempo, come già aveva fatto nella fase prudente di chiusura, quando a inizio novembre ha anticipato l’ordinanza di Roberto Speranza sulla zona rossa chiedendo il permesso di agire 24 ore prima del ministero. Ora sarà la prima a riaprire. 

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