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Editoriali

A scuola di rete

Redazione

L’accordo tra governo e Tlc sui giga gratis per la Dad dà una buona direzione sul futuro

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La didattica a distanza (Dad), sperando che duri il meno possibile, ha avuto una prima stagione eroica, durante tutta la chiusura del passato anno scolastico a partire dai primi di marzo, in cui, non si sa bene come, si è riusciti a salvare una parte del salvabile. E una seconda stagione non più eroica ma polemica in questo autunno. Il ministero la vive come una sconfitta e le famiglie come una sofferenza e una limitazione, oltre che come un costo. La ministra in modo ancora più esplicito resta impegnata sul proposito iniziale di apertura per tutte le scuole, ma è riuscita a strappare, per un tempo che si spera sia breve, un sostegno fondamentale alle esigenze create dalla Didattica a distanza da parte delle principali società di telecomunicazioni, dotate di una infrastruttura propria per il traffico dati su rete mobile.

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La didattica a distanza (Dad), sperando che duri il meno possibile, ha avuto una prima stagione eroica, durante tutta la chiusura del passato anno scolastico a partire dai primi di marzo, in cui, non si sa bene come, si è riusciti a salvare una parte del salvabile. E una seconda stagione non più eroica ma polemica in questo autunno. Il ministero la vive come una sconfitta e le famiglie come una sofferenza e una limitazione, oltre che come un costo. La ministra in modo ancora più esplicito resta impegnata sul proposito iniziale di apertura per tutte le scuole, ma è riuscita a strappare, per un tempo che si spera sia breve, un sostegno fondamentale alle esigenze create dalla Didattica a distanza da parte delle principali società di telecomunicazioni, dotate di una infrastruttura propria per il traffico dati su rete mobile.

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Tim, Vodafone e WindTre, le principali aziende delle Tlc che gestiscono la rete mobile, si sono impegnate a garantire la gratuità dell’impiego delle loro reti per attività didattica: ascoltando una lezione o interagendo con il resto della classe, anche da mobile, non si consumeranno giga aggiuntivi. Non è la risposta a tutte le difficoltà ma è un passo importante. Perché l’uso delle reti mobili, quindi prevalentemente da tablet e cellulare, non è quello più diffuso, ma può essere incrementato (oltretutto permette di starsene magari fuori casa, in un parco o in un luogo comunque sicuro sotto il profilo dei contagi) e consente, vista la diffusione dei cellulari con collegamento internet in Italia, di ovviare anche al problema delle famiglie con vari figli impegnati simultaneamente nella Didattica a distanza e costretti a litigarsi l’unico computer su rete fissa di casa.

 

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Aprendo la strada all’uso delle reti mobili senza spese aggiuntive, si dà, insomma, respiro alle famiglie (dove spesso ci sono esigenze parallele di lavoro da casa) e ai ragazzi. Sarebbe positivo che anche chi ha un abbonamento con gestori che non hanno una rete proprietaria ma comprano pacchetti di traffico su reti mobili possa avere accesso ai giga gratuiti, ma è questione che va affrontata dal ministero pressando le aziende perché concedano a loro volta ulteriore traffico gratuito anche ai clienti di altri gestori.

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