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Cattivi Scienziati

L'India elimina Darwin dalle scuole. Perché è un problema che ci riguarda tutti

Enrico Bucci

Nuovo passo verso l'oscurantismo scientifico nel paese più popoloso del mondo: centinaia di migliaia di studenti non conosceranno la teoria dell'evoluzione. Più di 1.800 scienziati indiani firmano una petizione per bloccare questo passo indietro

Nel 2023, dicono le previsioni demografiche, l’India sarà il paese più popoloso al mondo, superando la Cina, che vede la sua popolazione decrescere. Cosa accade in una democrazia parlamentare fatta di oltre 1,4 miliardi di persone, è fatto che riguarda, per ovvie ragioni, l’intero pianeta. E’ per questo che l’ennesimo passo dell’India in direzione dell’oscurantismo scientifico desta una forte preoccupazione, e dovrebbe essere considerato un elemento critico non solo dalla comunità scientifica internazionale, ma da chiunque abbia un briciolo di senso critico. Orbene, il National Council of Educational Research and Training (NCERT), cioè l’organismo governativo indiano che si occupa della definizione dei curriculum scolastici e dei contenuti dei libri di testo, ha deciso di eliminare definitivamente l’insegnamento del darwinismo da tutte le scuole fino al decimo grado, il che significa che fino ad almeno 15 anni di età nessuno studente in nessuna scuola del paese incrocerà i fatti e le idee di base dell’evoluzionismo.

 

Questo processo era stato iniziato l’anno scorso, mascherando le scelte governative con un aiuto agli studenti, per “alleviare” il carico degli studi durante la pandemia eliminando le nozioni giudicate meno necessarie. Così, come parte del suo sforzo di “razionalizzazione”, nel 2022 il capitolo “eredità ed evoluzione” nei libri scolastici indiani è stato rimpiazzato con uno intitolato “eredità”; Inoltre, sono stati eliminati del tutto i capitoli intitolati “Charles Robert Darwin”, “Origine della vita sulla Terra”, “Filogenesi Molecolare”, “Evoluzione”, “Identificazione delle relaizoni evolutive” e “Evoluzione Umana”, tra gli altri. Adesso, come hanno denunciato oltre 1.800 scienziati indiani che hanno firmato una petizione contro questo atto governativo inconsulto e non giustificato, la modifica è divenuta definitiva, e il danno che si teme è permanente.

 

Leggiamo infatti dalla petizione firmata: “la comunità scientifica ritiene che gli studenti rimarranno gravemente ostacolati nelle loro facoltà cognitive se privati dell'esposizione a questa scoperta fondamentale della scienza. Il fatto che il mondo biologico sia in continua evoluzione, che l'evoluzione sia un processo governato da leggi che non richiede l'intervento divino e che gli esseri umani si siano evoluti da alcune specie di scimmie sono stati i capisaldi del pensiero razionale sin da quando Darwin ha proposto la sua teoria della natura selezione.”

 

Di fronte a questa robusta presa di posizione della comunità scientifica indiana, che non è limitata ai firmatari della petizione, il ministro della scuola Subhas Sarkar ha pensato bene di dare una incredibile risposta, affidandola ad un social forum: "le affermazioni secondo cui la teoria di Darwin è stata eliminata dal curriculum NCERT sono fuorvianti. Dopo aver razionalizzato i corsi a causa di COVID per ridurre l'onere per gli studenti, non c’è stata la teoria di Darwin fino alla decima classe. Se un bambino vuole studiare, la teoria di Darwin è disponibile su tutti i siti Web. Nella classe 12, c'è già la Teoria di Darwin nel programma, quindi non bisognerebbe diffondere questa falsa propaganda”, questo ha detto.

 

Ma, come hanno scritto i ricercatori nella loro petizione, il ministro rilascia dichiarazioni fuorvianti; infatti, leggiamo, “nell'attuale struttura educativa, solo una piccola frazione di studenti sceglie il corso di scienze di grado 11 o 12, e una frazione ancora più piccola di quelli sceglie la biologia come una delle materie di studio. Pertanto, l'esclusione di concetti chiave dal curriculum fino al decimo anno equivale a far perdere alla grande maggioranza degli studenti una parte fondamentale dell'apprendimento essenziale.”

 

Ora, per capire il peso di questa discussione e il suo significato per tutti noi, si consideri questo: nel 2022, in India vi erano oltre 262 milioni di studenti. Di questi, a meno di sorprendenti cambi di rotta governativi, solo una piccola parte avrà modo di apprendere la migliore spiegazione che abbiamo circa il modo in cui si è formato il mondo vivente, la quale ha chiare implicazioni tanto sulla posizione della nostra specie nell’universo, quanto su una miriade di fenomeni, dal modo in cui una popolazione di virus muta e si adatta per dare una pandemia, al perché il cancro è così difficile da sconfiggere, al modo in cui siamo responsabili di un’estinzione di massa in corso, tanto per fare i primi esempi che mi vengono in mente.

 

Come loro, anche le centinaia di milioni di prossimi studenti saranno privi di questa vitale informazione; e, in una nazione che ha già addirittura un ministero dedicato alla pseudoscienza medica, la rimozione di una potente difesa contro l’irrazionalismo, quale è il pensiero evoluzionistico, non potrà che portare a conseguenze peggiorative. Globalmente, il nostro pianeta, a causa della scelta di qualche decina di alti papaveri di un governo retrogrado, potrebbe vedere un ulteriore degrado del tasso medio di conoscenza e di capacità cognitiva, che invece sarebbero indispensabili per fronteggiare le scelte; ed è per questa ragione che l’appello disperato degli scienziati indiani ci riguarda tutti, e ci riguarda adesso.