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Il ritardo delle valutazioni

I fragili esclusi dalla quarta dose

Giovanni Rodriquez

Il ministero della Salute ha avviato la campagna di somministrazione della dose booster, ma si è dimenticato i pazienti oncologici e trapiantati. Una situazione già successa in passato

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La campagna di somministrazione delle quarte dosi di vaccino contro il Covid per fragili over 12 e over 60 non ha fatto in tempo a partire che già si riscontrano i primi problemi. Come denunciato da alcune associazioni di pazienti, infatti, molti punti vaccinali stanno rifiutando l’accesso alla quarta dose vaccinale a pazienti reumatologici in trattamento con terapie immunosoppressive. Lo stesso accade anche a pazienti oncologici o trapiantati. E questo avviene perché nella tabella 2 della circolare del ministero della Salute dello scorso 11 luglio vengono indicate le condizioni “concomitanti/pre-esistenti di elevata fragilità, con indicazione alla seconda dose di richiamo (second booster) di vaccino anti Sars-CoV-2/Covid-19, nei soggetti di età uguale o superiore ai 12 anni”, ma non vengono richiamate quelle condizioni di “fragilità” incluse nella precedente circolare del ministero della Salute del 20 febbraio 2022, ossia quella riguardante le indicazioni sulla somministrazione della dose di richiamo (booster) nei soggetti “con marcata compromissione della risposta immunitaria che hanno già ricevuto una dose addizionale a completamento del ciclo vaccinale primario”.


Con quella circolare il ministero apriva a una quarta dose (o prima dose booster) per quei soggetti “con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido”. Ricordiamo che, sulla base della circolare del ministero della Salute del 14 settembre 2021, i soggetti fragili avevano ricevuto infatti non il “booster” ma una “dose addizionale” di vaccino contro il Covid somministrata “a completamento del ciclo vaccinale primario” al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria, con una tempistica completamente diversa dalla dose booster. Mentre infatti la dose addizionale andava somministrata a partire da 28 giorni dall’ultima vaccinazione ricevuta, il booster viene somministrato dopo almeno 120 giorni. 
Cosa accade quindi oggi? Non essendoci nell’ultima circolare ministeriale alcun richiamo alle circolari precedenti, molti centri vaccinali al momento della prenotazione escludono la possibilità di somministrare una nuova dose di vaccino contro il Covid a quei soggetti non inclusi tra quelli ad “elevata fragilità” dalla tabella del ministero. Si sta ripresentando un situazione simile a quella già vissuta in Piemonte lo scorso 11 febbraio 2022 quando, con una nota ufficiale, la regione comunicava l’avvio della somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid per quei soggetti immunodepressi che avevano ricevuto una dose aggiuntiva a partire dallo scorso settembre. Secondo la regione, il via libera a procedere sarebbe arrivato a seguito di una nota scritta del ministero della Salute in risposta a una richiesta di chiarimento inviata dall’ente. Per gli uffici regionali, la risposta ricevuta dal Roma costituiva un lasciapassare esplicito al nuovo ciclo di vaccinazioni. Ma a pochi minuti dall’annuncio arrivò lo stop dal ministero della Salute che, tramite l’ufficio stampa, chiariva: “La quarta dose, esclusivamente per gli immunocompromessi, è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di Aifa potrà eventualmente essere autorizzata”. 


Allora la questione venne risolta con una circolare esplicativa. Oggi il paradosso è che soggetti, magari 50enni e affetti ad esempio da patologie oncologiche o trapiantati, si vedano negata la possibilità di una nuova vaccinazione al momento della prenotazione nonostante l’alta circolazione del virus e il concreto rischio di potersi trovare con un tampone positivo e seri rischi di ricadute per la propria salute. Con ogni probabilità, anche in questo caso sarà ora necessario intervenire con una circolare ministeriale esplicativa per chiarire la questione. Sembra che dalle parti di Lungotevere Ripa la direzione della Prevenzione sia già al lavoro sulla questione e che questa dovrebbe essere emanata entro le prossime settimane. Resta grave il fatto di aver ritardato un accesso tempestivo alle vaccinazioni a molti soggetti fragili.

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