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L'intervista

“Non solo Covid. Il vaccino di Moderna potrà curare malattie a oggi incurabili”. Parla il vicepresidente Dan Staner

Angelica Migliorisi

L'azienda americana è pronta a iniziare le consegne nel primo trimestre 2021, ci dice Staner. Oggi l'accordo con l'Ue: von der Leyen ha annunciato che l'Europa acquisterà fino a 160 milioni di dosi 

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E se oltre a sconfiggere il Covid-19 si curasse anche il cancro? La scienza, a breve, potrà farlo. Almeno secondo Moderna. La biotech americana, che ha annunciato un vaccino anti-Covid efficace al 94,5 per cento, ha puntato, come Pfizer-Biontech, su un approccio innovativo. La base del suo farmaco (mRna-1273) è l’Rna messaggero o mRna, la molecola che come spiega al Foglio Dan Staner, vicepresidente della divisione Europa, Medio Oriente e Africa di Moderna, fornisce al nostro corpo un manuale d’istruzioni su come sconfiggere le malattie.

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E se oltre a sconfiggere il Covid-19 si curasse anche il cancro? La scienza, a breve, potrà farlo. Almeno secondo Moderna. La biotech americana, che ha annunciato un vaccino anti-Covid efficace al 94,5 per cento, ha puntato, come Pfizer-Biontech, su un approccio innovativo. La base del suo farmaco (mRna-1273) è l’Rna messaggero o mRna, la molecola che come spiega al Foglio Dan Staner, vicepresidente della divisione Europa, Medio Oriente e Africa di Moderna, fornisce al nostro corpo un manuale d’istruzioni su come sconfiggere le malattie.

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Sars-Cov-2 quindi, ma anche tumori e influenze stagionali. Di questo vaccino l’Unione europea ne acquisterà fino 160 milioni di dosi, ha detto oggi Ursula von der Leyen annunciando la firma del contratto con l’azienda statunitense che, ci dice Staner, prevede di iniziare le consegne a livello globale nel primo trimestre del 2021.

 

Avete dichiarato che il vostro vaccino è efficace al 94,5 per cento, senza però divulgare database consultabili. Quand’è che la comunità scientifica internazionale potrà avere accesso a questi dati open source? 

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Intendiamo inviare i dati dell’intero studio di fase 3 per una pubblicazione peer-reviewed. L’efficacia del vaccino ci è stata confermata dal Data safety monitoring board (Dsmb) indipendente nominato dal National institute of health (Nih) degli Stati Uniti.

 

Cosa rende il vaccino di Moderna più efficace rispetto a quelli tradizionali (come per esempio quello di Oxford-AstraZeneca)?

Anche prima del Covid-19, Moderna utilizzava l’Rna messaggero per produrre farmaci che stimolassero il sistema immunitario con anticorpi neutralizzanti. I farmaci a mRna sono come set di istruzioni per l’organismo. Guidano le cellule del corpo a produrre determinate proteine per prevenire o combattere le malattie, cosa non possibile con altri approcci farmacologici. C’è il potenziale per trattare o prevenire patologie che oggi non sono curabili, migliorando la salute umana e influendo sulla vita di tutti.

 

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Questo farmaco può essere prodotto in quantità tali da sostenere una campagna vaccinale di massa entro settembre 2021?

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Siamo sulla buona strada per produrre fino a 20 milioni di dosi per il mercato statunitense entro la fine del 2020 e iniziare le consegne a livello globale nel primo trimestre del 2021. Saranno necessarie più soluzioni in risposta a questa pandemia.

 

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C’è la possibilità che il vostro vaccino venga distribuito allo stesso prezzo in tutte le aree economiche? 

La nostra strategia commerciale è uguale per tutti i paesi sviluppati. Pur non avendo ancora annunciato tariffe specifiche per il nostro vaccino, vorremmo devolvere una parte sostanziale dei suoi profitti a beneficio della collettività. Nell’attesa dell’approvazione ufficiale del farmaco, abbiamo già negoziato potenziali accordi di piccole forniture, soprattutto con governi. In questi casi, il vaccino sarà venduto a 32-37 dollari circa a dose. Stiamo anche discutendo accordi per quantitativi maggiori a prezzi inferiori. Quello con gli Stati Uniti, per esempio, prevede fino a 2,48 miliardi di dollari per l’accesso anticipato al vaccino nell’ordine di 100 milioni di dosi. Stiamo infine trattando con organizzazioni multilaterali come Covax (il programma dell’Oms per l’accesso globale al vaccino anti Covid-19, ndr), fondamentali nel favorire l’accesso al vaccino a quante più persone possibili. Al momento, però, non è stato siglato alcun accordo tra noi e Covax.

 

Il vostro vaccino avrà bisogno di un richiamo? Se sì, dopo quanto tempo?

Sì, verrà fornito in due dosi, con una distanza di 28 giorni l’una dall’altra.

 

Quanto è elevata la possibilità di rigetto? 

Le verifiche effettuate dal Dsmb sullo studio di fase 3 non hanno evidenziato alcun problema significativo per la salute. Una revisione degli effetti collaterali da noi richiesta ha indicato che il vaccino è generalmente ben tollerato. La maggior parte di questi è stata di entità lieve o moderata. Gli effetti indesiderati sono stati generalmente di breve durata.

 

In che modo l’esperienza che Moderna ha avuto con la Sars ha inciso sui risultati di oggi? 

Prima dell’attuale studio di fase 1 non avevamo mai testato un farmaco contro il coronavirus sugli esseri umani. Avevamo precedentemente collaborato con il Nih per un vaccino contro il Mers-CoV (Sars Arabica, ndr), che tuttavia è un tipo diverso di coronavirus rispetto all’attuale. Sebbene il programma si fosse interrotto alla fase di ricerca, ci ha comunque fornito intuizioni significative per il nostro vaccino di oggi. 

 

Questo vaccino potrà essere la base per contrastare eventuali nuovi virus respiratori con manifestazioni simili al Sars-Cov-2 (un’influenza o una bronchite per esempio)?

Moderna è nata dall’idea che se l’uso dell’mRna come medicinale funziona per una malattia, può funzionare per molte altre. Con l’approccio e le infrastrutture giuste riteniamo di poter migliorare significativamente il modo in cui i farmaci vengono scoperti, sviluppati e prodotti. Abbiamo progettato i nostri vaccini per prevenire o controllare le malattie infettive. Dal primo programma del 2014, oggi siamo arrivati a nove, tutti vaccini contro virus. Il loro obiettivo è di pre esporre in sicurezza il nostro corpo a una piccola quantità di una proteina di un patogeno, chiamato antigene, in modo che il sistema immunitario sia pronto a combattere quel patogeno in futuro e possa prevenire l’infezione o la patologia. Finora abbiamo sviluppato 23 terapie che utilizzano l’Rna messaggero, 13 delle quali sono vaccini in fase clinica contro virus come Zika, Epstein-Barr, influenza, chikungunya, citomegalovirus, e altri. Stiamo anche entrando nel business dei farmaci contro l’influenza stagionale, che causa malattie respiratorie e impone un carico notevole ai sistemi sanitari. Il nostro mRna può essere più efficace dei vaccini attualmente approvati e migliorare la salute delle persone fragili.

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