I dati del monitoraggio

Covid, ancora in salita Rt e incidenza. Friuli in giallo e anticipa il super green pass

L'indice di trasmissibilità arriva a 1,23 mentre si registrano 125 casi ogni 100mila abitanti (erano 98 nell'ultima rilevazione). Aumentano anche ricoveri e terapie intensive. Anche l'Alto Adige potrebbe cambiare colore. "Massima precauzione per la nuova variante", dice Speranza

Ruggiero Montenegro

Da lunedì il Friuli-Venezia Giulia passerà in zona gialla, uno dei primi effetti sulle regioni del peggioramento della situazione pandemica, con i principali indicatori in crescita ormai da oltre un mese e con la stretta no vax annunciata a partire dal 6 dicembre. Un quadro in cui i numeri del contagio peggiorano, ieri i positivi sono stati quasi 14 mila, come non accadeva da fine aprile: dati che riflettono le tendenze nazionali indicate dall'indice Rt che passa da 1,21 a 1,23, sostanzialmente stabile ma oltre la soglia fissata a 1, e dall'incidenza che supera oggi quota 100: sale da 98 casi ogni 100mila abitanti di venerdì scorso ai 125 di oggi.

   

Sono le principali evidenze contenute nella bozza del monitoraggio Covid, discussa dalla Cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, a cui seguiranno le ordinanze del ministro Roberto Speranza sul cambio di colori nei territori, mentre questa mattina lo stesso dicastero, in seguito alla scoperta di una nuova variante che potrebbe essere più contagiosa, ha annunciato la chiusura delle frontiere per chi negli ultimi 14 giorni è stato in paesi come Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. Una decisione necessaria anche alla luce dell'aumento della pressione ospedaliera, che questa settimana si fa un po' più forte. Speranza ha invitato, per questo, alla "massima precauzione".

   

L'occupazione delle terapie intensive sale circa di un punto percentuale, arrivando al 6,2 per cento (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 25 novembre) contro il 5,3 per cento del 18 novembre. Allo stesso modo, Il tasso di riempimento in aree mediche a livello nazionale sale all'8,1 per cento contro il 7,1 per cento della settimana scorsa. Numeri che fotografano il lento peggiorare della situazione, che in alcuni territori inizia a preoccupare, imponendo restrizioni.

  

Friuli in gialla con il super green pass. Bolzano in bilico

È il Friuli la prima regione a dover ricorrere alle restrizioni, ha i parametri sopra il limite d'allerta: l'incidenza a 346,4 casi per centomila (contro la soglia di 50), l'occupazione dei reparti ordinari al 19,5 per cento  (la soglia è il 15 per cento) e le terapie intensive al 16 per cento (la soglia è il 10). Un provvedimento, quello friulana, annunciato ormai da giorni tant'è che dopo un passaggio tra regione e governo, il presidente Massimiliano Fedriga ha deciso che il super green pass sarà operativo già da questo lunedì, anticipando di una settimana l'entrata in vigore del decreto.

  

Se la decisione sul Friuli è ormai data per certa, quella sull'Alto Adige è in bilico: qui dal 24 novembre 20 comuni sono già in lockdown, e in tutta la provincia si registra un'incidenza pari a 458.9 casi ogni 100 mila abitanti, con circa il 16 per cento dei posti letto per ricoveri occupati e le terapie intensive intorno al valore limite del 10 per cento. Tutte gli altri territori, pur presentando cifre in salita non rischiano di dover introdurre limitazioni questa settimana. 

  

La campagna vaccinale 

"Le strutture sul territorio ci sono, sono pronte, i vaccini ci sono. Siamo nelle condizioni di procedere rapidamente", ha detto stamattina il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, riferendosi alla campagna sulle terze dosi, che secondo il report del governo è stata somministrata a oltre 5 milioni di italiani, il 36,52 per cento della platea individuata, quella degli over 40 per il momento.  Il dato "positivo poi - ha aggiunto Costa- è che ieri abbiamo somministrato 25 mila nuove prime dosi". In questo senso, sono più del'87 per cento gli italiani over 12, mentre stando alla doppia dose la percentuale italiana è dlel'84,36 per cento. In attesa che arrivi il via libera anche per le vaccinazioni ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.

 

Di più su questi argomenti: