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Il foglio salute

Sanità ad alta tecnologia e idee geniali per contenere il coronavirus alla Maker Faire

Tommaso Caldarelli

Il grande evento di Roma sull’innovazione sarà solo online con una piattaforma dove saranno presentati progetti e prototipi. Parla Lorenzo Tagliavanti

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Maker Faire quest’anno ha scelto di esserci online, dal 10 al 13 dicembre, rispettosa delle misure conseguenti all’emergenza sanitaria. Ne parliamo con Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, principale ente promotore e organizzatore del grande evento europeo su innovazione e tecnologia, attraverso la sua azienda speciale InnovaCamera.

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Maker Faire quest’anno ha scelto di esserci online, dal 10 al 13 dicembre, rispettosa delle misure conseguenti all’emergenza sanitaria. Ne parliamo con Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, principale ente promotore e organizzatore del grande evento europeo su innovazione e tecnologia, attraverso la sua azienda speciale InnovaCamera.

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Maker Faire trasloca in digitale a causa del Coronavirus. Un’edizione d’emergenza o un nuovo Maker Faire?

Un nuovo ma anche lo stesso Maker Faire, coerente con la mission digitale e contemporanea che da otto anni anima ogni nostra edizione. Vogliamo infatti favorire il progresso, non importa se in presenza o in streaming, e lo vogliamo fare attraverso la condivisione delle idee, da sempre concetto vettore di questa fiera, e dare vita così a un ecosistema virtuoso di dialogo fra makers, imprese, istituzioni, scuole, università e centri di ricerca.  Dopo questa crisi, dovrà essere ancora più urgente l’opera di sensibilizzazione collettiva sulla centralità del ruolo del progresso tecnologico e non meno fondamentale sarà combattere i residui di scetticismo e l’analfabetismo tecnologico, anche attraverso iniziative come questa. D’altronde è peculiare dei makers creare alternative e rigenerare gli assetti. E così per questo 2020 proponiamo non una semplice migrazione online, ma una vera e propria piattaforma che ospiterà gli oltre 300 stand con idee, prototipi e progetti innovativi e il fitto palinsesto da oltre 130 eventi. Fra l’altro l’ottava edizione è ancora più ricca di contenuti e di opportunità – dall’agritech al food tech, dal digital manufacturing alla robotica, dall’intelligenza artificiale alla mobilità, dall’economia circolare alla salute, dall’IoT al recycling fino alla data science, allo sportech e alla moda, oltre alle sezioni dedicate di Maker Art e Maker Music che esploreranno l’intersezione tra arti, musica, scienza e tecnologia. Tutti appuntamenti perfettamente fruibili grazie a diversi canali tematici e uno studio televisivo in piena regola che trasmetterà non stop in live streaming dagli spazi dell’ex Gazometro a Roma.

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Anno della pandemia: sono decine i progetti biorobotica ed health science che si mostrano alla Maker Faire. Come sta crescendo il settore della sanità ad alta tecnologia?

Più che crescendo, sta correndo e l’acceleratore è stata proprio la pandemia. Gli ultimi dati a disposizione ci dicono che gli investimenti in sanità digitale sono cresciuti del 47 per cento solo nel 2020 e il trend sarà senz’altro irreversibile. Alla Maker avremo piante che fabbricano farmaci antitumorali e immunoterapici, fra l’altro un progetto di eccellenza italiana di Enea, avremo studenti delle scuole superiori che hanno progettato dispositivi per non udenti, pinze chirurgiche elettro-ottiche e anche l’esperimento di un chirurgo oculista che ha modificato un vitrectomo, strumento di alta precisione, per efficientare e velocizzare le operazioni agli occhi.

 

E come ci aiuterà la tecnologia a combattere il Coronavirus? Qualche proposta interessante sul tema prevenzione?

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I makers hanno preso in carico con grande responsabilità la chiamata di aiuto del settore sanitario, e anche noi di Maker Faire Rome abbiamo risposto con prontezza all’allarme di questa primavera, dando vita a TechForCare, la piattaforma aperta di condivisione risorse e progetti Covid-19.  TechForCare (techforcare.com) è nata dalla collaborazione tra I-RIM, l’Istituto per la Robotica e le macchine intelligenti, e Maker Faire Rome - The European Edition, proprio con lo scopo di combattere questa emergenza che ancora ci affligge.  In fiera, poi, si mostreranno sistemi digitali di robotica per la prevenzione del Covid19 negli spazi chiusi come ristoranti, ospedali e molti altri; dispositivi wearable per rimanere connessi a chi, magari, è in quarantena, o ancora sensori per il monitoraggio del paziente affetto da Coronavirus. E ancora mascherine FFP2 ad altissima tecnologia e metodi tecnologici per rilevare gli stati febbrili appena si presentano. Ne dimentico certamente qualcuno, come gli svizzeri che hanno implementato tecnologie bluetooth per garantire il distanziamento sociale.

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La tecnologia sa aiutare anche chi sfortunatamente ha delle problematiche di disabilità. Quali progetti interessanti su questo fronte?

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Non posso non citare la storia dell’avvocato, ex ciclista e motociclista, che sfortunatamente è divenuto paraplegico nel 2015. Invece di abbattersi ha scelto di impegnarsi nella tecnologia, stupendosi di quante siano le potenzialità di miglioramento mediante ricerca e innovazione all’interno del settore del sostegno alla disabilità. Insieme a un team di ricerca ha creato una sedia a rotelle intelligente che permette alle persone con disabilità di muoversi facilmente anche su strada e di alzarsi quanto basta a superare la “linea invisibile” dei banconi presenti in bar, uffici, sportelli pubblici. Il tutto nell’ottica della sostenibilità, visto che è alimentato da un motore elettrico, quindi alternativo all’impiego dei veicoli a funzionamento termico.

 

I progetti health science mostrano una grande sinergia fra il business e i grandi poli universitari. Quale la connessione fra l’accademia, l’ecosistema dell’innovazione e il mondo aziendale?

Fra patrocini e progetti sostenuti, saranno con noi l’Università di Roma La Sapienza, l’Ateneo pisano insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna, lo studio senese, l’Alma Mater di Bologna, la Federico II di Napoli, il Campus Biomedico di Roma, il Politecnico di Milano, e ancora le eccellenze dell’accademia privata e importantissimi centri di ricerca di livello nazionale fra cui Crea, Cnr, Enea, Inail, Istituto Superiore di Sanità, il Laboratorio Nazionale di Intelligenza Artificiale del CINI, l’Istituto Italiano di Tecnologia e molti altri. Le aziende hanno ormai da anni capito che la migliore fucina di talenti sono le università e che l’innovazione è l’unico vero driver di sviluppo durevole. In particolare i più autorevoli report di istituti di analisi internazionale scrivono che c’è sempre più attenzione rispetto all’Internet of Things; inoltre, il 44 per cento delle aziende attive nel ramo tech si aspetta un buon ritorno sull’investimento in tecnologia entro i sei mesi dall’implementazione di tecnologie innovative, e il 71 per cento se lo aspetta entro il primo anno. 

 

Un settore che è sempre più ad alta tecnologia è quello agroalimentare, gemma del Made in Italy, che diventa in questa edizione maker d’eccezione. Quali esempi si possono segnalare?  

Ho appena accennato all’Internet delle cose e vale la pena allora segnalare i ragazzi che hanno progettato un essiccatore di pasta basato solo sull’energia solare, a proposito di Made in Italy. Alla Maker Faire vedrete arnie sensorizzate che aiutano gli apicoltori, progetti per l’economia circolare, gli ingegneri che hanno studiato una formula per creare un trattore adatto a contadini disabili, denocciolatori di olive per creare delle varietà ad altissima qualità e rispettose dei disciplinari IGP e DOP. Segnalo anche i progetti di Enea per ridurre l’invasione di zanzare tigre senza ricorrere a pesticidi, radiazioni mutagene o manipolazioni del DNA, gli studi per la coltivazione fuori suolo di zafferano – una delle erbe più costose e di difficile gestione – che verrà analizzato anche tramite tecnologie di risonanza magnetica.

 

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