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Come funziona il vaccino anti Covid e perché è stato realizzato in così poco tempo

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Il professor Roberto Burioni, immunologo e divulgatore, spiega in meno di dieci minuti e in maniera semplice come funziona il vaccino contro il Coronavirus di Pfizer e BioNTech e come mai è stato realizzato in maniera così veloce. “Tutto ci fa pensare che il vaccino funziona”, ha detto Burioni, ospite a Che tempo che fa.

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Sia il vaccino anti Covid sviluppato dalle aziende Pfizer e BioNTech, sia quelli studiati da altre due delle grandi aziende come Curevac e Moderna (tutti e tre entrati nella terza e ultima fase della sperimentazione clinica), si basa su una tecnologie innovativa: sono vaccini a Rna. Significa che utilizzano la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, l’acido ribonucleico (Rna), che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. Si somministra l’mRna (Rna messaggero) che controlla la produzione della proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. In questo caso la proteina S (Spike), "chiavi false", come le definisce Burioni, che il nuovo coronavirus usa per entrare nelle cellule sane e invaderle. "Sono le armi più temibili che ha il virus ma anche il suo tallone d'Achille. Se con degli anticorpi - che chiamiamo neutralizzanti - riusciamo a bloccare quella proteina, il virus non riesce più a infettare".

 

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Come si fa classicamente un vaccino per un virus come questo? "Si prende la proteina S, la si somministra al paziente e il suo sistema immunitario reagisce producendo anticorpi. In questo modo, quando incontrerà il virus, non avrà la malattia perché ha già gli anticorpi". Ma la proteina S da dove si prende? "Dobbiamo produrla e non è semplice né veloce. Ci vuole un bioreattore all'interno delle quale mettiamo cellule ingegnerizzate che producono la proteina, che andrà poi raccolta, purificata e imbottigliata". Un processo complicato e lungo, spiega Burioni, che si è riusciti ad accelerare. L’idea è quella di bypassare il passaggio che prevede la creazione delle proteine S (Spike) che poi vengono iniettate con il vaccino per invece inoculare solo l’Rna messaggero con le istruzioni che portano alla costruzione della proteina: “Questa è la più grande impresa che la scienza e l’uomo ha fatto nella sua storia, se sarà coronata dal successo. So da colleghi statunitensi che stanno programmando vaccinazioni dei sanitari dal 15 dicembre. Se mi aveste chiesto un anno fa se era possibile fare quello che è stato fatto in 11 mesi avrei detto mai. In passato ci voluti più di 12 anni”, ha detto l'immunologo. ”Dobbiamo essere cauti, essere certi della sicurezza, ma si vede una luce in fondo al tunnel che fino a ieri era nero”, conclude Burioni. 

La trasmissione, andata in onda ieri sera su Rai 3, ha raggiunto uno share del 14 per cento, segno che fare divulgazione scientifica in prima serata funziona anche in termini di ascolti: la partita della nazionale, in onda su Rai 1, alle 21,40 circa è stata meno seguita del prof. Burioni. 

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