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Ieri 550 morti

Il nuovo mondo disegnato dal vaccino dei sogni

L'importanza del profitto. La necessità dello stato leggero. La crucialità della società aperta. Gli anticorpi della globalizzazione. E la circolazione dei cervelli. Seguire il modello dei vaccini per curare non solo la salute ma anche l’economia

Claudio Cerasa

Un mondo con un vaccino in più sarà un mondo più sicuro e certamente più in salute. Ma un mondo desideroso di ritornare in fretta alla normalità dovrebbe imparare a fare presto quello che oggi in molti, anche in Italia, sembrano non riuscire a fare: trasformare il metodo dei vaccini in un modello da sogno non solo per la nostra salute ma anche per la nostra economia

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La fotografia scelta dall’Economist per illustrare la sua ultima copertina è un’immagine che sintetizza meglio di qualsiasi editoriale il nuovo spirito del tempo rappresentato da una parola di sette lettere che nel giro di poche ore è riuscita a riaccendere in tutti i noi le lampadine della speranza: vaccini. L’immagine scelta dall’Economist è quella di un tunnel molto buio al termine del quale appare all’improvviso una siringa circondata di luce. E il sentimento catturato dal settimanale britannico con questa copertina è quello giusto per provare a ragionare sul futuro: si vede una luce alla fine di un percorso complicato, non si sa quando la luce arriverà ma si sa che ci sarà, e già questo è sufficiente, ed è stato sufficiente, per rimettere in circolo energie e cominciare a preparare il terreno per il mondo che verrà.

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La fotografia scelta dall’Economist per illustrare la sua ultima copertina è un’immagine che sintetizza meglio di qualsiasi editoriale il nuovo spirito del tempo rappresentato da una parola di sette lettere che nel giro di poche ore è riuscita a riaccendere in tutti i noi le lampadine della speranza: vaccini. L’immagine scelta dall’Economist è quella di un tunnel molto buio al termine del quale appare all’improvviso una siringa circondata di luce. E il sentimento catturato dal settimanale britannico con questa copertina è quello giusto per provare a ragionare sul futuro: si vede una luce alla fine di un percorso complicato, non si sa quando la luce arriverà ma si sa che ci sarà, e già questo è sufficiente, ed è stato sufficiente, per rimettere in circolo energie e cominciare a preparare il terreno per il mondo che verrà.

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L’Economist, nel suo speciale dedicato al tema dei vaccini, ha ricordato che l’annuncio della Pfizer, che pochi giorni fa ha comunicato di aver registrato un risultato efficace nel prevenire il 90 per cento delle infezioni durante la fase 3 della sperimentazione del vaccino anti Covid-19, è un annuncio che ha avuto due effetti importanti e poco raccontati.

  

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Il primo effetto è di natura prettamente economica ed è l’effetto che la notizia del vaccino ha avuto non solo sulle previsioni dell’economia reale (l’Ocse ha calcolato che la crescita globale nel 2021 con un vaccino fatto prima del tempo atteso sarà del 7 per cento, due punti percentuali in più rispetto a un 2021 con tempi del vaccino più lenti) ma anche sui mercati azionari americani, dove per un attimo il battito cardiaco delle borse è tornato ad avere un ritmo diverso da quello registrato durante i mesi più duri della pandemia. E così, nel giro di poche ore, le azioni che hanno perso di valore sono quelle cresciute a dismisura durante le prime settimane dei lockdown mondiali: Amazon ha perso il 5 per cento; Domino’s Pizza il 7; Netflix il 9; Docusign, la app per firmare documenti su iPhone, l’11; Zoom il 17; Etsy, un grande sito dedicato all’ecommerce, il 20; Peloton, un’azienda americana di attrezzature per esercizi, il 23 per cento. Mentre le azioni che hanno registrato un balzo in avanti sono quelle  legate all’improvviso e non  così remoto ritorno alla normalità: la Carnival Cruises ha guadagnato il 40 per cento; la Royal Caribbean il 31; gli Host Hotels il 30; il Wynn Resorts il 29; Marriott il 22; United Airlines il 24; Expedia il 22. E così via.

 

Il secondo effetto, se vogliamo, ha invece un valore più simbolico, perché i passi in avanti compiuti dalle case farmaceutiche sul vaccino sono passi in avanti che celebrano la potenza della scienza come grande impresa globale. E la collaborazione tra Pfizer e BioNTech fotografa una realtà tipicamente figlia della globalizzazione: BioNTech è nata come una piccola azienda tedesca fondata da figli di immigrati turchi ed è arrivata al risultato annunciato pochi giorni fa dopo aver lavorato con successo con una multinazionale americana, la Pfizer, guidata, ops, da un amministratore delegato greco. E il punto se vogliamo è proprio questo. Le progressioni sui vaccini sono importanti da osservare non solo per provare a capire quali benefici ne ricaverà la nostra salute. Ma anche per provare a capire quali benefici ne ricaverebbe la nostra economia qualora ci fosse una classe dirigente con la testa sulle spalle capace di mettere a fuoco il modello di sviluppo nascosto dietro alla ricerca sui vaccini.

 

E cosa ci dice questo modello? Ci dice che il mondo avrà presto un vaccino grazie ad aziende cresciute rincorrendo il profitto. Ci dice che è grazie alla rincorsa al profitto che, quando arriverà, il vaccino sarà sicuro – e non ci vuole molto a capire che l’accuratezza con cui i privati lavorano ai vaccini è direttamente collegata alla possibilità che un vaccino imperfetto possa creare problemi alla salute dei cittadini che si rifletterebbero subito sui profitti e sul valore delle case farmaceutiche. Ci dice che un sistema che sa trasformare la fuga dei cervelli in circolazione di talenti è un sistema che può contribuire a rendere più innovativo il mondo. Ci dice che un sistema che alimenta una concorrenza sana e a volte anche sfrenata aiuta il mondo a essere più in salute. Ci dice che un mercato regolato, supervisionato dalle autorità, premiato o punito dagli investitori, crea le condizioni giuste affinché la concorrenza generi innovazione. Ci dice, ancora, che i veri stati innovatori non sono quelli che finanziano la ricerca per controllarla, ma sono quelli che lasciano la ricerca libera di seguire la sua strada – Pfizer ha scelto di non usare soldi federali per non avere la politica americana tra i piedi, mentre al contrario Biontech ha accettato finanziamenti a fondo perduto del governo tedesco e della Bei.

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Un mondo con un vaccino in più sarà un mondo più sicuro e certamente più in salute. Ma un mondo desideroso di ritornare in fretta alla normalità dovrebbe imparare a fare presto quello che oggi in molti, anche in Italia, sembrano non riuscire a fare: trasformare il metodo dei vaccini in un modello da sogno non solo per la nostra salute ma anche per la nostra economia. Viva la concorrenza, viva il profitto, viva la globalizzazione, viva il capitalismo, viva i vaccini.
 

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