PUBBLICITÁ

editoriali

Il San Raffaele può dissociarsi da Burioni, ma non dalla realtà

Redazione

Aumentano i contagi e le terapie intensive, i ricoveri superano il picco di aprile e gli ospedali sono vicini al collasso: di fronte a questo scenario appare surreale l'attacco dell'Università al suo celebre virologo che invitava a non minimizzare il Covid. Niente panico, ma la situazione è grave

PUBBLICITÁ

I dati di ieri fotografano una situazione dell’epidemia di certo non serena: più 33 mila contagi, più 623 decessi e più 110 ricoveri in terapia intensiva, che oltrepassano le 3 mila unità (ad aprile il picco è stato 4 mila). E poi 811 nuovi ricoverati con sintomi, che salgono a 29.444 superando il picco della prima ondata (anche se negli ultimi 7 giorni le nuove infezioni sono aumentate del 25 per cento contro il 50 dei 7 precedenti).

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


I dati di ieri fotografano una situazione dell’epidemia di certo non serena: più 33 mila contagi, più 623 decessi e più 110 ricoveri in terapia intensiva, che oltrepassano le 3 mila unità (ad aprile il picco è stato 4 mila). E poi 811 nuovi ricoverati con sintomi, che salgono a 29.444 superando il picco della prima ondata (anche se negli ultimi 7 giorni le nuove infezioni sono aumentate del 25 per cento contro il 50 dei 7 precedenti).

PUBBLICITÁ

 

Di fronte a questo scenario, preoccupante anche per i più ottimisti, appare surreale la polemica scatenata dall’Università San Raffaele e dal gruppo San Donato contro Roberto Burioni, uno dei suoi più conosciuti professori. Il virologo aveva fatto un tweet polemico nei confronti di chi minimizza o addirittura nega la gravità dell’epidemia: “Alcuni dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico, e può essere vero. Ma quelle di centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie”. Immediata la risposta dell’ospedale e dell’università che “pur riconoscendo l’autonomia di espressione” del loro professore “lo invitano a considerazioni più rispettose della verità e del lavoro altrui”. Pertanto il Gruppo si dissocia da Burioni “in quanto le sue considerazioni sono del tutto infondate dal momento che non è a conoscenza della realtà clinica che si vive nei pronto soccorso e nei reparti Covid”.

 

PUBBLICITÁ

Posto che un ente privato ha il diritto a chiedere ai suoi dipendenti di seguire una certa condotta, nel caso specifico non si capisce quali sarebbero le falsità di Burioni, che non ha negato l’eventualità di casi di panico ma ricordato che il Covid provoca centinaia di morti al giorno, né perché il gruppo e l’Università stavolta si siano sentiti chiamati in causa visto che non sono mai intervenuti per correggere le uscite di altri professori o dipendenti. Quanto agli ospedali: “Sono ormai vicini al collasso a causa della carenza di personale sanitario e mancanza di posti letto, a fronte dell’abnorme afflusso di malati”. Lo denunciano in una lettera le società scientifiche degli internisti, dei geriatri e degli infermieri di Medicina interna. E non si dica che non conoscono la realtà clinica dei pronto soccorso e dei reparti Covid.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ