L'intervista
L'appello dei medici: "Serve un nuovo lockdown"
Carlo Palermo, segretario dell’ANAAO, al Foglio: "Meglio chiudere per 5 o 6 settimane cercando di abbattere la curva dei contagi"
"Con l’indegno balletto delle Regioni c’è poco da stare allegri", dice Palermo: "Stiamo creando le condizioni per una epidemia dei malati non-COVID che prima o poi presenterà il suo conto"
Roma. L’Ordine dei Medici chiede misure più restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Serve un lockdown totale, dice il presidente Filippo Anelli. È d’accordo con lui Carlo Palermo, segretario dell’ANAAO, che al Foglio dice: “Con l’indegno balletto delle Regioni c’è poco da stare allegri. Ieri un collega mi ha chiamato piangendo perché una donna di 45 anni è morta mentre aspettava in barella un posto letto in Terapia Intensiva che non c’era. E stiamo parlando di un ospedale dell’hinterland milanese. Il video che è girato sulla chiesa dell’ospedale di Orbassano occupata da brandine per malati COVID è esplicativo delle difficoltà che stiamo vivendo. Ricevo grida di allarme anche da Napoli. In alcune aree è già avviata la procedura di valutazione dei pazienti che possono ricevere un vantaggio, una chance di sopravvivenza dall’essere sottoposti a ventilazione meccanica. Stiamo chiudendo di nuovo l’accesso alle cure ai malati cosiddetti ordinari come i neoplastici. Ma ogni ritardo in questo settore si porta dietro un peggioramento delle prognosi”.
Roma. L’Ordine dei Medici chiede misure più restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Serve un lockdown totale, dice il presidente Filippo Anelli. È d’accordo con lui Carlo Palermo, segretario dell’ANAAO, che al Foglio dice: “Con l’indegno balletto delle Regioni c’è poco da stare allegri. Ieri un collega mi ha chiamato piangendo perché una donna di 45 anni è morta mentre aspettava in barella un posto letto in Terapia Intensiva che non c’era. E stiamo parlando di un ospedale dell’hinterland milanese. Il video che è girato sulla chiesa dell’ospedale di Orbassano occupata da brandine per malati COVID è esplicativo delle difficoltà che stiamo vivendo. Ricevo grida di allarme anche da Napoli. In alcune aree è già avviata la procedura di valutazione dei pazienti che possono ricevere un vantaggio, una chance di sopravvivenza dall’essere sottoposti a ventilazione meccanica. Stiamo chiudendo di nuovo l’accesso alle cure ai malati cosiddetti ordinari come i neoplastici. Ma ogni ritardo in questo settore si porta dietro un peggioramento delle prognosi”.
Insomma, dice Palermo al Foglio, “stiamo creando le condizioni per una epidemia dei malati non-COVID che prima o poi presenterà il suo conto. Meglio allora chiudere per 5 o 6 settimane cercando di abbattere la curva dei contagi. Nel frattempo non bisognerebbe dormire come si è fatto durante l’estate. Ci vuole un intervento sul territorio ampliando la possibilità di fare diagnosi e tracciamento, garantendo le visite domiciliari e ambulatoriali, aprendo alberghi Covid. Senza dimenticare gli ospedali: completare il programma delle terapie intensive e sub-intensive e poi assumere, assumere, assumere”.