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L'intervista

L'appello dei medici: "Serve un nuovo lockdown"

Carlo Palermo, segretario dell’ANAAO, al Foglio: "Meglio chiudere per 5 o 6 settimane cercando di abbattere la curva dei contagi"

David Allegranti

"Con l’indegno balletto delle Regioni c’è poco da stare allegri", dice Palermo: "Stiamo creando le condizioni per una epidemia dei malati non-COVID che prima o poi presenterà il suo conto"

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Roma. L’Ordine dei Medici chiede misure più restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Serve un lockdown totale, dice il presidente Filippo Anelli. È d’accordo con lui Carlo Palermo, segretario dell’ANAAO, che al Foglio dice: “Con l’indegno balletto delle Regioni c’è poco da stare allegri. Ieri un collega mi ha chiamato piangendo perché una donna di 45 anni è morta mentre aspettava in barella un posto letto in Terapia Intensiva che non c’era. E stiamo parlando di un ospedale dell’hinterland milanese. Il video che è girato sulla chiesa dell’ospedale di Orbassano occupata da brandine per malati COVID è esplicativo delle difficoltà che stiamo vivendo. Ricevo grida di allarme anche da Napoli. In alcune aree è già avviata la procedura di valutazione dei pazienti che possono ricevere un vantaggio, una chance di sopravvivenza dall’essere sottoposti a ventilazione meccanica. Stiamo chiudendo di nuovo l’accesso alle cure ai malati cosiddetti ordinari come i neoplastici. Ma ogni ritardo in questo settore si porta dietro un peggioramento delle prognosi”.

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Roma. L’Ordine dei Medici chiede misure più restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Serve un lockdown totale, dice il presidente Filippo Anelli. È d’accordo con lui Carlo Palermo, segretario dell’ANAAO, che al Foglio dice: “Con l’indegno balletto delle Regioni c’è poco da stare allegri. Ieri un collega mi ha chiamato piangendo perché una donna di 45 anni è morta mentre aspettava in barella un posto letto in Terapia Intensiva che non c’era. E stiamo parlando di un ospedale dell’hinterland milanese. Il video che è girato sulla chiesa dell’ospedale di Orbassano occupata da brandine per malati COVID è esplicativo delle difficoltà che stiamo vivendo. Ricevo grida di allarme anche da Napoli. In alcune aree è già avviata la procedura di valutazione dei pazienti che possono ricevere un vantaggio, una chance di sopravvivenza dall’essere sottoposti a ventilazione meccanica. Stiamo chiudendo di nuovo l’accesso alle cure ai malati cosiddetti ordinari come i neoplastici. Ma ogni ritardo in questo settore si porta dietro un peggioramento delle prognosi”.

Insomma, dice Palermo al Foglio, “stiamo creando le condizioni per una epidemia dei malati non-COVID che prima o poi presenterà il suo conto. Meglio allora chiudere per 5 o 6 settimane cercando di abbattere la curva dei contagi. Nel frattempo non bisognerebbe dormire come si è fatto durante l’estate. Ci vuole un intervento sul territorio ampliando la possibilità di fare diagnosi e tracciamento, garantendo le visite domiciliari e ambulatoriali, aprendo alberghi Covid. Senza dimenticare gli ospedali: completare il programma delle terapie intensive e sub-intensive e poi assumere, assumere, assumere”.

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