PUBBLICITÁ

Editoriali

Non fare altre stupidaggini sul vaccino

Redazione

La profilassi per l’influenza è cosa saggia, non avere vaccini sufficienti è da matti

PUBBLICITÁ

Le autorità sanitarie invitano la popolazione, soprattutto quella più anziana, a vaccinarsi contro l’influenza. Sono state pubblicate statistiche dalle quali risulta che nelle zone in cui la vaccinazione antinfluenzale è stata più diffusa il coronavirus è stato meno letale. Tutto vero e tutto giusto. Ma quando l’anziano si rivolge al medico per chiedere che cosa deve fare si sente rispondere di rivolgersi alla farmacia. E il farmacista poi gli risponde che dopo il 15 ottobre deve rivolgersi al medico perché le farmacie non avranno il vaccino se non in quantità irrisorie.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Le autorità sanitarie invitano la popolazione, soprattutto quella più anziana, a vaccinarsi contro l’influenza. Sono state pubblicate statistiche dalle quali risulta che nelle zone in cui la vaccinazione antinfluenzale è stata più diffusa il coronavirus è stato meno letale. Tutto vero e tutto giusto. Ma quando l’anziano si rivolge al medico per chiedere che cosa deve fare si sente rispondere di rivolgersi alla farmacia. E il farmacista poi gli risponde che dopo il 15 ottobre deve rivolgersi al medico perché le farmacie non avranno il vaccino se non in quantità irrisorie.

PUBBLICITÁ

 

Questa situazione, se non sarà affrontata con energia, provocherà panico e aumenterà le preoccupazioni, già alimentate dalla crescita registrata in questo periodo dei contagi da coronavirus. Altro che No vax, il problema è che pur sapendo che la richiesta del vaccino antinfluenzale sarebbe stata più consistente che negli anni scorsi non si è provveduto per tempo ad aumentare la produzione e organizzare meglio la distribuzione. Così una campagna informativa sensata diventa il detonatore di una situazione di caos, che era perfettamente prevedibile.

 

PUBBLICITÁ

Lanciare allarmi quando non si è in grado di fornire gli strumenti per alleviarli è controproducente. Qualche conferenza stampa in meno e qualche interessamento concreto alla disponibilità dei vaccini sarebbe stato preferibile. Invece di discutere se il vaccino va dato prima agli anziani o ai bambini, se per le categorie a rischio deve essere obbligatorio o volontario, ci si doveva e ci si deve preoccupare di produrlo o comprarlo se non si può produrne a sufficienza, e di distribuirlo attraverso i canali più accessibili e in modo ordinato.

 

Ci sono ancora circa due settimane per l’avvio della campagna di vaccinazioni (anche se qualche caso precoce di influenza è già stato segnalato in varie regioni) e questo poco tempo va impiegato per risolvere un problema reale che se trascurato provocherà caos e danni. Forse addirittura più danni dell’influenza, perché mettere in dubbio la fiducia nell’affidabilità del sistema sanitario, che è stata l’arma che ha permesso di contrastare la pandemia meglio che altrove, finisce con l’avere conseguenze gravi, persino più gravi dell’influenza.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ