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Dilemma europeo

Quattro nomi pd maschili, forse troppi, ma non bastano a chiudere le liste nel Lazio

E rispunta, a Frosinone, anche Francesco De Angelis

Marianna Rizzini
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C’è una data (il 15 aprile) che incombe: quella oltre la quale i vertici del Pd nazionale non vogliono spingersi nella non serena definizione delle liste per le Europee. Ed ecco che nel Lazio si fanno e disfano calcoli volti a contenere l’incubo: non soltanto prendere, a livello nazionale, meno voti rispetto a quel 22,74 per cento di cinque anni fa, ma anche, pensano i realisti, dover combattere in loco con la penuria di posti rispetto ai tanti nomi che si vorrebbero (dovrebbero?) candidare. E dunque non si finisce di pensare alle candidature femminili, vista l’indeterminatezza sulla scelta di Elly Schlein, che su quelli maschili ci si confronta per interposta persona. E cioè: chi sostiene chi? Fatto sta che, al momento, dietro all’eterno nome dell’ex governatore e deputato Nicola Zingaretti, l’uomo che si è dato sommessamente disponibile e che la segreteria appoggia, salgono e scendono ipotesi extra o iper territoriali rispetto al Lazio. E dunque, se una certa extraterritorialità circonda il nome (per i dem divisivo) dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, nel Centro-Italia sono in corsa i non laziali Dario Nardella, sindaco uscente di Firenze, e Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, ma in loco, e in aggiunta a Zingaretti, i due sono rispettivamente appoggiati da Daniele Leodori, segretario del Pd Lazio, e dall’area di Claudio Mancini, deputato molto vicino al sindaco Roberto Gualtieri. Ma i territori scalpitano, e infatti è spuntato, nel frusinate, niente di meno che il nome di Francesco De Angelis, presidente del partito regionale nonché testimone della scena madre che costò le dimissioni all’ex capo di Gabinetto di Gualtieri Albino Ruberti e il ritiro della candidatura alla Camera allo stesso De Angelis: era l’estate del 2022 e in un video (pubblicato da questo giornale) Ruberti veniva sorpreso al ristorante a minacciare con parole poco consone Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco (alla presenza di Francesco, sempre dichiaratosi estraneo), il tutto nel corso di una lite attorno alla frase, detta da qualcuno: “Me te compro”. Quattro nomi maschili per un posto, dunque, o troppi portatori d’acqua a confondere le acque? Provincia che vai, infatti, possibile ipotesi che trovi: a Latina si parla di Salvatore La Penna, consigliere regionale, a Viterbo di Alessandra Troncarelli, ex assessora regionale, a Roma, oltre che dell’eurodeputata uscente Camilla Laureti, si fanno i nomi di Valeria Baglio, capogruppo pd in Comune, e di Eleonora Mattia, consigliera regionale dem. 
 

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