Roma Capoccia - Spina di borgo

Il Papa parla al popolo cinese, ne sottolinea la “sofferenza” e auspica “libertà”. Notevole

Matteo Matzuzzi

È di assoluto rilievo l’appello che Francesco oggi ha rivolto “ai nostri fratelli e sorelle in Cina”. Ancora più soprendente in tempi di dichiarazioni diplomaticamente calibratissime

Oggi ricorre la giornata mondiale di preghiera per la Chiesa cattolica in Cina. Essa coincide con la festa della Beata Vergine Maria Aiuto dei cristiani, venerata e invocata nel Santuario di Nostra Signora di Sheshan, a Shanghai. In questa circostanza, desidero assicurare il ricordo ed esprimere la vicinanza ai nostri fratelli e sorelle in Cina, condividendo le loro gioie e le loro speranze. Un pensiero speciale è rivolto a tutti coloro che soffrono, pastori e fedeli, affinché nella comunione e nella solidarietà della Chiesa Universale possano sperimentare consolazione e incoraggiamento. Invito tutti ad elevare la preghiera a Dio, perché la Buona Novella di Cristo crocifisso e risorto possa essere annunciata nella sua pienezza, bellezza e libertà, portando frutti per il bene della Chiesa cattolica e di tutta la società cinese”.

E’ di assoluto rilievo l’appello che il Papa oggi ha rivolto al termine dell’udienza generale, in piazza San Pietro. Per la prima volta, parlando di Cina, Francesco ha parlato di “coloro che soffrono, pastori e fedeli” e ha auspicato che la “Buona Novella” “possa essere annunciata nella sua pienezza, bellezza” e soprattutto “libertà”. In tempi di dichiarazioni diplomaticamente calibratissime, è doveroso sottolineare le parole papali.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.