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Roma Capoccia

Metromare molto male. Sempre più caos sulla Roma-Lido

Andrea Venanzoni

Corse caotiche e sempre più dilatate, biglietterie fantasma, passerelle per disabili bloccati e ascensori fuori servizio. Il passaggio della linea da Atac alla Regione Lazio ha peggiorato le cose invece che migliorarle 

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Da alcuni mesi è stato perfezionato il tanto lungamente annunciato passaggio della linea Roma-Lido da Atac alla Regione Lazio, con la nascita della Metromare. In questi casi, un luogo comune potrebbe ironicamente rilevare come nessuno se ne sia accorto: e invece no, perché gli sfortunati pendolari il cambiamento lo hanno ben percepito.  In peggio, però.


Potrebbe sembrare impossibile rispetto gli standard disastrosi e le epopee di quotidiano disagio cui eravamo stati abituati in precedenza. In realtà, dopo i primi giorni in cui gli addetti in divisa o fratino Cotral presidiavano le stazioni più per fare public relations e rassicurare l’utenza di un miglioramento dei servizi che sarebbe certamente arrivato piuttosto che per effettuare un qualche effettivo servizio, le stazioni sono subito divenute deserti desolati.


Il numero delle corse è sempre drammaticamente caotico e dilatato: i tempi di passaggio dei convogli si allungano, quelli di percorrenza pure. Le banchine si affollano, gli annunci di ritardo si susseguono in maniera autenticamente surreale. Gli schermi che riportano gli orari, in continua evoluzione, sono divenuti il nuovo passatempo degli utenti che possono rimirarsi una autentica gara di trotto: il treno delle 7:14 mattutine inizia la sua rincorsa cieca, e trasforma quel :14 in :16, poi :17, poi ancora 0:18 fino ad arrivare magari alle 7:20 o 7:22 o peggio.

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Certe volte l’irrazionalità più pura porta la corsa successiva ad essere letteralmente attaccata a quella precedente, con prevedibili, enormi disagi per i viaggiatori. In alcune giornate, la soppressione delle corse ha materializzato una situazione che sarebbe offensiva per qualunque città del terzo mondo: tra le ore 19:30 e le ore 21:00 due sole corse effettuate da Porta San Paolo verso Ostia. Due. Verso un Municipio che conta trecentomila abitanti. Non va meglio sul versante della comunicazione istituzionale e degli annunci. Le stazioni vuote di personale sono silenziose, carenti di qualunque informazione e l’unico vociare è quello rabbioso dei pendolari. Per necessità logistiche le biglietterie vengono chiuse, per consentire il passaggio da Atac a Cotral. Quanto ci vorrà per riaprirle è chiaramente un mistero. 

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Sui social gli annunci di ritardo all’inizio erano criptici, modulati su una dimensione da ferrovia regionale. Poi sono stati cambiati. Unico, non banale, problema: molto spesso appaiono quando i treni sono appena partiti o in procinto di farlo, impedendo qualunque programmazione al cittadino speranzoso di non dover impiegare due ore per arrivare sul posto di lavoro o per tornare a casa dopo una estenuante giornata capitolina. Né aiuta celare dietro l’eufemistico ‘ritardo’ quella che è a tutti gli effetti una soppressione di corsa. Se una corsa slitta di 20/30 minuti per una linea che dovrebbe vedere un passaggio ogni quarto d’ora o venti minuti, quella è e rimane una soppressione.


C’è poi il non meno importante versante infrastrutturale. La Capitale si avvia verso l’arrivo delle masse giubilari e non è poi così arduo immaginare che molti pellegrini vogliano visitare gli scavi di Ostia Antica o il mare di Ostia Lido. Lo scenario che si troveranno davanti è ben esemplificato dalla conta mortuaria che Astral produce su base quotidiana sui propri social, descrivendo le carenze e i guasti delle singole stazioni. Prendiamone una. La fondamentale Lido Centro. Qui abbiamo: varco disabili bloccato, gli ascensori sono fuori servizio esattamente come i bagni pubblici. La biglietteria, chiaramente, chiusa anche lei, coi passeggeri dolentemente in fila come gli indovini danteschi davanti le biglietterie automatiche. Nella speranza queste funzionino e non siano vittime di qualche danneggiamento o della rottura mai risolta e manutenuta.
I più penalizzati tra i dannati della Roma-Lido sono more solito i disabili: per riuscire a trovare un ascensore funzionante o un varco disabili attivo bisogna rivolgersi a qualche Santo. Forse il Giubileo tornerà utile anche per quello.

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