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Malagrotta, parlano i residenti: "La nube come una bomba atomica"

Poche informazioni e tanta paura. Ora si attendono i risultati delle analisi condotte da Arpa sulla qualità dell'aria. Si teme per la concentrazione di diossina

Giorgio Caruso

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“Abbiamo visto una nuvola di fumo e poi il propagarsi delle fiamme”, racconta al Foglio chi abita a soli 400 metri dallo stabilimento di Malagrotta dove, ieri sera, è divampato un’incendio che ha danneggiato il Tmb 2. L'impianto tratta circa 900 tonnellate al giorno di rifiuti. 

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“Intorno le nove e mezza di ieri sera, qui, sembrava di stare davanti a un disastro da bomba atomica", dice Claudio Fetoni, consigliere del Comitato Valla Galeria Libera. "Abito a 2 chilometri, ma sopra di noi c’era un'enorme nuvola nera. Ho avuto paura e volevo portare via i mie due figli piccoli, ma poi ci siamo tappati in casa e siamo riusciti a superare la notte nonostante la puzza”.

“I primi dati sulla qualità dell'aria li avremo domani", ha detto ai giornalisti Marco Lupo, il direttore di Arpa Lazio arrivato a Malagrotta intorno alle 13. Analizzando i vari filtri e i fumi che si sono sprigionati nell’aria coprendo la città di Roma, Lupo conferma che si tratta di: “Diossina e Pcb”, sostanze altamente tossiche.

In tanti hanno lamentato la mancanza di informazioni da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri su quanto è accaduto. “Sono nato in questa zona, sono cinquant’anni che siamo messi cosi con questa discarica e non ci dicono nulla su quello che è successo, noi siamo aperti con il bar ma non sappiano nulla”, ci dice il proprietario del Bar Noemi a pochi metri dalla discarica.

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