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Roma Capoccia

A Ventotene aziende, privati e comune sono indipendenti grazie al fotovoltaico

Gianluca De Rosa

Il principio delle comunità energetiche è semplice: decentralizzare. Consumare l’energia lì dove viene prodotta. Da un lato evitando gli sprechi dall’altro riducendo i problemi che subisce la rete nazionale con i picchi di produzione

“Noi siamo già attivi da mesi ma con la crisi dei prezzi l’interesse sta crescendo: ormai sono oltre 100 i sindaci con cui abbiamo iniziato a dialogare”. Roberta Lombardi, assessora grillina alla Transizione ecologica della Regione Lazio, custodisce gelosamente il dossier comunità energetiche rinnovabili (Cer), una novità introdotta in Italia nel 2019 e che con i costi dell’energia sempre più alti potrà giocare un ruolo importante. Il principio delle comunità energetiche è semplice: decentralizzare. Consumare l’energia lì dove viene prodotta. Da un lato evitando gli sprechi (anche il 20-30 per cento) che si generano nella distribuzione, dall’altro riducendo i problemi che subisce la rete nazionale con i picchi (positivi e negativi) di produzione che alcune energie rinnovabili (fotovoltaico e eolico) creano per loro stessa natura e possono essere evitati se l’energia viene consumata nello stesso luogo in cui è prodotta. Per questo vantaggio offerto alla rete il Gestore dei servizi energetici fornisce trimestralmente ai conti correnti delle comunità degli incentivi per kilowatt/ora prodotto e consumato in loco. Le comunità insomma guadagnano: una parte degli incentivi riduce le bollette di consumatori e produttori di energia, un’altra può ripagare gli investimenti e alimentare un fondo cassa per opere collettive.


In due comuni del Lazio, Ventotene e Collalto Sabino, le comunità energetiche sono state già costituite. Il caso dell’isola pontina è il primo e più suggestivo esempio. A coadiuvare la Regione Lazio è il professore del dipartimento di Ingegneria dell’università La Sapienza Andrea Micangeli. A Ventotene il progetto è nato dalla tesi di laurea di un suo studente, Gabriele Magni. Adesso è lui ad occuparsi sull’isola di gestire il progetto. La comunità è stata istituita a ottobre, ma i pannelli fotovoltaici sui tetti delle case dei 7 cittadini, dell’albergo e degli edifici comunali che sono i soci fondatori della comunità ancora non sono stati installati. Problemi politici: il comune è rimasto senza sindaco. “Purtroppo la cosa ha rallentato le procedure, ma  entro la fine del 2022  avremo una potenza totale in teoria capace di soddisfare l’intero fabbisogno della comunità”, dice Magni. “Quello delle Cer – aggiunge il prof Micangeli – è un vantaggio per i piccoli comuni che possono usare gli incentivi per strade, parchi e scuole, ma anche le grandi città hanno in realtà gli stessi benefici. C’è stato l’interesse anche di un municipio romano, il VII”.