un seggio per tre

Il posto di Gualtieri alla Camera? Calenda si offre come strano alleato del Pd

Gianluca De Rosa

Per il colleggio di Roma centro si vota il 16 gennaio e non è detto che vinca il Pd. Alleanze e nomi possibili 

Si vota il 16 gennaio e di certo nella vita ci sono poche cose. Pronosticare la vittoria del Pd alle elezioni supplettive per il collegio uninominale Roma-1 della Camera non sarà tra queste, ma diciamo che le probabilità sono comunque molto alte. Nel 2018 Paolo Gentiloni vinse  con il 42 per cento, due anni più tardi, quando l’ex premier volò a Bruxelles come commissario europeo, Gualtieri che fu candidato dal Pd per sostituirlo trionfò con il 62,2 per cento. Oggi l’ex ministro dell’Economia è diventato sindaco, causa incompatibilità, qualcun altro dovrà prendere il suo posto.

 

Il segretario del Pd Enrico Letta pensa a una donna. In pole position ci sono Cecila D’Elia, membra della segreteria dem con delega alle politiche per la parità, e, soprattutto, l’ex segretaria della Cisl Anna Maria Furlan. Letta però dovrà fare i conti anche con i tanti potenziali alleati che già da alcuni giorni hanno cominciato a tirarlo da una parte e dall’altra. Calenda, che nelle zone centrali di Roma alle amministrative è andato molto forte, nei giorni scorsi lo ha chiamato e ieri su Twitter ha ribadito la sua posizione: “Siamo disponibili a ragionare su una candidatura unitaria, ma senza confronto procederemo per conto nostro”.

Al leader di Azione piacerebbe convergere sul nome dell’ex segretario della Fim Marco Bentivogli. Ma Calenda sarebbe disposto anche a discutere di altri nomi. Ad una sola condizione: non trovarsi di fronte ad una scelta già presa al Nazareno alla quale, volendo, adeguarsi. Anche nel M5s, lo strano alleato, intanto l’argomento è diventato caldo. Le opzioni sul campo sono tante. Nel 2020 quando vinse Gualtieri, i grillini candidarono la sconosciuta Rossella Rendina. Non andò ovviamente benissimo. Le cose da allora però sono cambiate.  

A Primavalle dove le elezioni suppletive per un seggio alla Camera che fu grillino, quello dell’ex viceministra degli Esteri Emanuela Del Re, Conte alla fine ha deciso di non candidare né sé stesso, né nessun altro. Tirando di fatto la volata alla vittoria del dem Andrea Casu contro il candidato del centrodestra Pasquale Calzetta. E’ chiaro dunque che qualcuno tra i 5 stelle si aspetti che stavolta le cose avvengano a parti invertite. Ma soprattutto con una candidatura eccezionale, quella di Conte appunto. E’ quello che auspica ad esempio la senatrice romana del Movimento Giulia Lupo: “Questo collegio spetta a Conte. Stare in Parlamento per un leader politico a mio avviso è meglio. Il Pd potrebbe e dovrebbe sostenerlo”.