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Roma Capoccia

“Prima dose di vaccino a tutti entro fine luglio”

Gianluca De Rosa

L’assessore D’Amato spiega gli ultimi ritocchi al piano vaccinale. Dal 7 giugno aperto a tutte le fasce d’età

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Roma. “Quello che ci auguriamo è di arrivare entro la fine di luglio ad aver somministrato la prima dose a tutti i cittadini del Lazio che desiderano vaccinarsi”. Parlando con il Foglio l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato fissa un obiettivo chiaro. Anche sul metodo cominciano ad esserci diverse certezze. Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza confermava con un post su Facebook quanto già annunciato negli scorsi giorni dal commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Francesco Figliuolo: “Da domani (oggi, ndr) – ha scritto il ministro – tutti potranno prenotare il vaccino anti-Covid. Possiamo ancora accelerare la nostra campagna per superare questa stagione così difficile”.

In Lazio le cose andranno in maniera leggermente diversa. Ieri è stata la seconda giornata delle vaccinazioni a 40mila ragazzi che quest’anno affronteranno l’esame di maturità: ai giovani che si sono recati ai punti vaccinali in occasione della festa della Repubblica è stata regalata una copia cartacea della Costituzione. Contestualmente è partita anche l’Open-week destinata a tutti i maggiorenni del Lazio. Si concluderà il 6 giugno. Le prenotazioni per la somministrazione con il siero Astrazeneca erano partite tre giorni fa e in poco tempo sono andate sold out: 50mila prenotati nei diversi punti vaccinali – da Termini alla Nuvola – messi a disposizione per l’openweek. “Da domani (oggi, ndr) – spiega D’Amato apriremo nuovamente le prenotazioni sull’app Ufirst per 11mila ulteriori slot, siamo soddisfatti, è stato un vero successo”.

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Per chi ha meno di 40 e non ha aderito comunque non c’è niente da temere. D’Amato che nei giorni scorsi aveva manifestato alcune perplessità sull’apertura a tutte le fasce d’età – “bisogna ancora andare avanti con gli over 40”, aveva detto – ha cambiato idea e promette: “Dal 7, quando terminerà l’open week, apriremo progressivamente a tutte le fasce d’età. Attualmente siamo arrivati ai 40 anni in circa una settimana con quattro scatti – 39-35, 34-30, 29-25, 24-20 – daremo a tutti la possibilità di prenotarsi e partiremo anche con i minorenni nella fascia 12-17”.

Per questi ultimi la campagna vaccinale sarà affidata ai pediatri. Una tabella di marcia fitta, ma che affidandosi alle oltre 20 milioni di dosi promesse a giugno da Figliuolo alle Regione (al Lazio dovrebbero arrivare poco meno di 2 milioni di dosi) dovrebbe essere rispettata. “Nei prossimi giorni garantiremo a tutti la possibilità di prenotarsi attraverso la piattaforma regionale, ma è chiaro che affinché tutti possano essere concretamente vaccinati serve che le dosi arrivino”, sottolinea D’Amato. Se tutto andrà bene comunque i tempi dovrebbero essere questi. “Come dicevo – dice l’assessore – entro fine luglio confidiamo di aver chiuso con le prime dosi per concludere poi tra agosto ed inizio settembre con i richiami. Da fine settembre, inizio ottobre inizieremo a chiudere gli hub vaccinali e per le somministrazioni residue la palla passerà a medici di base e alle farmacie”. Dove proprio negli scorsi giorni sono partite le vaccinazioni (sempre per le fasce over 40. All’iniziativa regionale hanno aderito diversi negozi e solo ieri sono state somministrate nelle farmacie del Lazio oltre 2.300 dosi del siero monodose Johnson&Johnson .

 

Per quanto riguarda le riaperture, invece, ci sarà ancora d’attendere. Sono circa 2,3 milioni i cittadini laziali (il 43,2 per cento della popolazione over 12) che hanno già ricevuto la prima dose, in perfetta linea con la media nazionale. E gli effetti si cominciano a vedere. Anche i dati del contagio – dai nuovi positivi ai ricoveri e alle terapie intensive – come in tutta Italia sono in progressivo ed esponenziale calo: ieri si sono registrati 211 casi e 4 decessi, mentre i ricoverati, compresi i più gravi, sono meno di mille (nei periodi più duri della pandemia erano più del triplo).

Anche gli altri indicatori scendono rapidamente: ieri l’Rt era allo 0,6, mentre i casi registrati ogni 100mila abitanti solo 35, sotto la soglia del 50 che se mantenuta per tre settimane garantisce l’accesso in zona bianca. Il Lazio però non entrerà in questa fascia – dove vigono solo le regole di distanziamento e uso della mascherina – dal 7 giugno come Veneto, Liguria, Abruzzo e Umbria. Quel giorno comunque, come previsto dall’ultimo decreto, il coprifuoco scatterà in avanti di un’altra ora, alla mezzanotte. Per un reale ritorno alla normalità però bisognerà attendere il 21 quando in tutta Italia scatterà il libera tutti (ma con prudenza). Non resta che attendere.

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