Papa Francesco e l'arcivescovo di Chicago Blase Cupich 

spina di borgo

La Chiesa americana divisa sui politici pro choice

Matteo Matzuzzi

La lettera del prefetto della Congregazione dichiara che non si può negare la comunione agli abortisti. Con Roma che entra nella partita, prevarrà questa linea

Cosa accadrà nella Chiesa americana dopo la lettera inviata dal prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria, al confratello mons. José Gómez, capo dei vescovi statunitensi? Il contenuto è noto: non si può proibire, ex decreto,  ai politici pro choice di accostarsi alla comunione. Bisogna dialogare, discutere, non certo scomunicare così, in fretta. La missiva ha  confermato che la frattura tra Roma e i vertici della Conferenza episcopale americana è ampia e che, soprattutto, il Vaticano sta con gli oppositori della linea conservatrice impersonata proprio da Gómez.

 

Capofila dei contestatori è il cardinale arcivescovo di Chicago, Blase Cupich, che lo scorso gennaio non ha avuto remore nel definire su Twitter “sconsiderata” la Nota con cui il capo dei vescovi americani sottolineava il problema di avere un presidente cattolico abortista. Con Roma che entra nella partita, gli schieramenti sono destinati a riposizionarsi sul campo ed è probabile che – soprattutto nelle nomine episcopali – si vedrà sempre più prevalere la linea di Cupich, che è già assai ascoltato dal Papa. L’orientamento della Conferenza è destinato a mutare, e con esso l’agenda e le priorità.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.