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Roma Capoccia

Passeggiata all’Esselunga “chic” di Prati

Gianluca Roselli

Apre a Roma il secondo negozio della catena fondata da Bernardo Caprotti. Questa volta il quartiere scelto è quello che urbanisticamente assomiglia di più al centro di Milano 

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Per i milanesi emigrati nella Capitale (come il sottoscritto) l’apertura di un’Esselunga in città è un tuffo al cuore, come ritrovare un pezzetto di Milano a 20 minuti da casa. Il supermarket fondato da Bernardo Caprotti nel 1957 ha aperto il suo primo negozio in centro, dopo quello del 2017 sulla Palmiro Togliatti. Il furgoncino della spesa on line si vede spesso in giro, ma per molti romani sarà comunque una prima volta. Sgombriamo subito il campo: Esselunga è un ottimo supermercato che ha saputo costruire intorno a sé una fama quasi leggendaria, soprattutto grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo. L’esser diventato il supermercato dei milanesi ha fatto il resto: è il luogo dove la città più avanzata d’Italia fa la spesa. Ma è pur sempre un supermercato. E in giro per lo stivale se ne trovano di migliori.

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Per i milanesi emigrati nella Capitale (come il sottoscritto) l’apertura di un’Esselunga in città è un tuffo al cuore, come ritrovare un pezzetto di Milano a 20 minuti da casa. Il supermarket fondato da Bernardo Caprotti nel 1957 ha aperto il suo primo negozio in centro, dopo quello del 2017 sulla Palmiro Togliatti. Il furgoncino della spesa on line si vede spesso in giro, ma per molti romani sarà comunque una prima volta. Sgombriamo subito il campo: Esselunga è un ottimo supermercato che ha saputo costruire intorno a sé una fama quasi leggendaria, soprattutto grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo. L’esser diventato il supermercato dei milanesi ha fatto il resto: è il luogo dove la città più avanzata d’Italia fa la spesa. Ma è pur sempre un supermercato. E in giro per lo stivale se ne trovano di migliori.

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Per l’esordio in centro città si è scelto di stare a Cola di Rienzo, via dello shopping di Prati, il quartiere che più assomiglia urbanisticamente al centro di Milano. A fianco di un altro marchio (ex) meneghino, Coin, che qui è coniugato nella versione “excelsior”, al cui interno c’è pure un altro brand milanese doc: Cargo, store di design e oggettistica per la casa che però nel capoluogo lombardo è dislocato su 5 livelli. Anche Esselunga ha scelto la versione luxury di La Esse: supermarket piccolo, prodotti d’eccellenza e sole casse automatiche. “Urban”, la sua milanesissima definizione. Superato l’immancabile effetto-madeleine di quando da bambini si andava il sabato con la nonna a far la spesa in quella di Viale Regina Giovanna (oggi al suo posto c’è un Carrefour) o quando, da studenti squattrinati, ci si barcamenava tra prodotti Fidel (non ci sono più) e punti Fragola (ci sono ancora), si viene colpiti dalla prima, vera e forse unica novità: il bistrot.

 

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A La Esse, infatti, si fa colazione in un banco bar dove torte e cornetti sembrano buoni e si pranza in un bistrot dove dominano i colori tenui del legno scandinavo. Si fa tutto da soli: si ordina su uno schermo touch screen e poi si viene chiamati a ritirare le pietanze che escono dalla cucina. Il market vero e proprio è piccolo, ma gustoso. Di quei posti più da acquisto dell’ultimo minuto che da spesa vera e propria. La sottomarca Fidel ha dunque lasciato il posto a un più generico marchio Esselunga, che però viene declinato, a seconda del prodotto, in “bio”, “top” (che fa molto Dogui: whiskey, sole e sei in pole position) e “Esselunga Equilibrio”, che invoglia a mettersi a gambe incrociate in posizione zen.

 

 

Altra novità è il sommelier: un commesso che si aggira con tastevin al collo e sarà felice di consigliarvi sulla scelta della bottiglia. C’è anche una cantina speciale dove “ci sono bottiglie importanti” come Chateau Lafite, Sauternes, ma pure amaroni e brunelli. Tra i surgelati, oltre a un’immensa varietà di pizze, sono in bella mostra “spaghetti alla carbonara” e “mezze maniche all’amatriciana”, forse per invogliare i romani, ignorando però che qui nessuno si compra la carbonara surgelata. “Se funzionerà, accelereremo le tappe per altre aperture”, ha spiegato l’ad di Esselunga Sami Kahale. E già si parla di un tris ai Parioli o sulla Cassia. Funzionerà? È presto per dirlo. A vedere i precedenti marchi milanesi scesi qui s’intuisce che i romani vanno conquistati poco alla volta. Proprio a Cola di Rienzo, per esempio, c’è Boggi. Poco più in là, in piazza Cavour, il Panino Giusto. In centro e a piazza Fiume c’è La Rinascente. Nervesa, invece, storico negozio d’abbigliamento in Porta Venezia, ha aperto un temporary shop dietro il Pantheon ma non ha funzionato (forse il punto era sbagliato).

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