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Roma Capoccia

Per Raggi è tutto bellissimo #sapevatelo

Gianluca De Rosa

Inarrestabile campagna social della sindaca: aiuole potate, buche tappate e bus che non vanno a fuoco

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Legalità, manutenzione e trasporti. Per la corsa al bis Virginia Raggi ha già scelto le sue parole d’ordine. A ritmo di #sapevatelo i post della prima cittadina si susseguono senza sosta: strade riasfaltate, aiuole potate, bus nuovi e che non vanno a fuoco. Tutto piccolo, si, ma tutto bello, come da promessa elettorale del 2016: no grandi opere, eccetto una, la Grande Manutenzione. Ma anche per il M5s non è più il tempo dell’uno vale uno, delle tante gocce che formano l’oceano e, dunque, servono simboli, esempi fulgidi e chiari a tutti i romani. Non solo noti dentro ai confini dei Municipi. E se dal lato legalità il terreno è già pronto con la narrazione epica dell’abbattimento delle villette dei Casamonica, per la manutenzione la sindaca userà due cose: la sopraelevata della tangenziale abbatuta a Tiburtina, dove proseguono i lavori per la riqualificazione del piazzale e il piano Sampietrini. I blocchetti di basalto da qui all’estate, per gioia degli automobilisti, spariranno da via Nazionale e torneranno nel tratto pedonale di via del Corso. Per i trasporti, invece, la sindaca potrà vantare il ricco rinnovo della flotta bus (900 nuovi acquisti in 3 anni a fronte dei 1.400 totali). 

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Legalità, manutenzione e trasporti. Per la corsa al bis Virginia Raggi ha già scelto le sue parole d’ordine. A ritmo di #sapevatelo i post della prima cittadina si susseguono senza sosta: strade riasfaltate, aiuole potate, bus nuovi e che non vanno a fuoco. Tutto piccolo, si, ma tutto bello, come da promessa elettorale del 2016: no grandi opere, eccetto una, la Grande Manutenzione. Ma anche per il M5s non è più il tempo dell’uno vale uno, delle tante gocce che formano l’oceano e, dunque, servono simboli, esempi fulgidi e chiari a tutti i romani. Non solo noti dentro ai confini dei Municipi. E se dal lato legalità il terreno è già pronto con la narrazione epica dell’abbattimento delle villette dei Casamonica, per la manutenzione la sindaca userà due cose: la sopraelevata della tangenziale abbatuta a Tiburtina, dove proseguono i lavori per la riqualificazione del piazzale e il piano Sampietrini. I blocchetti di basalto da qui all’estate, per gioia degli automobilisti, spariranno da via Nazionale e torneranno nel tratto pedonale di via del Corso. Per i trasporti, invece, la sindaca potrà vantare il ricco rinnovo della flotta bus (900 nuovi acquisti in 3 anni a fronte dei 1.400 totali). 

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E mentre la prima cittadina, solitaria, si prepara all’agone elettorale, anche nel resto dell’universo politico capitolino le cose cominciano a muoversi. La scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella d’affidare l’incarico di formare un nuovo governo a Mario Draghi è stata un terremoto che ha scosso molti scenari politici dati dai partiti ormai per assodati. Tra questi c’era il rinvio delle elezioni amministrative a dopo l’estate. Pd e centrodestra, adagiati su questa eventualità, considerata fino a pochi giorni fa una quasi certezza, hanno tracheggiato. L’arrivo dell’ex presidente della Bce a palazzo Chigi però potrebbe cambiare le carte in tavola e così è necessario darsi una mossa. Trovare i nomi. E farlo al più presto.

  
A destra sono salite le quotazioni di Andrea Abodi, presidente dell’Istituto di credito sportivo e consigliere in Abi. “Non escludo di candidarmi sindaco di Roma”, ha dichiarato ieri. Il nome, cercato a lungo da Fratelli d’Italia, non dispiace nenanche alla Lega. Nel Pd, invece, si attende l’esito delle consultazione, ma qualora il ministro uscente all’Economia Roberto Gualtieri dovesse rimanere fuori dalla compagine governativa, si da per certo il suo nome per la corsa a palazzo Senatorio.
Intanto, i coordinatori romani dei partiti lavorano alle liste per l’Assemblea capitolina e i consigli municipali. Tutti ostentano una certa sicurezza. “Per l’Assemblea capitolina ho già 45 nomi su 48, 270 su 275 per i municipi”, dice fiero Maurizio Gasparri che a Roma è coordinatore di Forza Italia. “Noi siamo sia per il comune che per i municipi siamo in overbooking”, scherza il leghista Maurizio Politi. Nomi certi per la lista in consiglio comunale sono il suo, quello dell’altro consigliere uscente Davide Bordoni. Anche per Fratelli d’Italia dovrebbero essere confermati tutti gli attuali consiglieri uscenti (Giorgia Meloni, Andrea De Priamo, Francesco Figliomeni, Rachele Mussolini) e si aggiungeranno diversi esponenti municipali. Discorso analogo anche per il Pd dove si ricandideranno quasi tutti gli uscenti (Piccolo, Baglio, Zannola, Tempesta). L’attuale capogruppo Giulio Pelonzi potrebbe invece puntare alla presidenza del I Municipio.

  
Per paradosso, gli unici in alto mare sono quelli che hanno già il candidato: i grillini. Spiega il capogruppo Pacetti: “Aspettiamo di capire le regole che il Movimento stabilirà”. A pesare è la dialettica interna: la fronda dei ribelli l’ha ribadito anche lunedì: “Il M5s a Roma deve fare un passo in avanti aprendo, per coerenza e trasparenza fin dal primo turno, a un’alleanza per lo sviluppo sostenibile da costruire insieme alle altre forze progressiste della città”. Pacetti replica: “Un’alleanza per lo sviluppo sostenibile si può fare solo partendo dal sindaco uscente: sono gli altri partiti che devono fare un passo in avanti, non noi uno indietro”.
  

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