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ROMA CAPOCCIA

La sim di Gasparri

Simone Canettieri

Il futuro di Forza Italia nella rubrica del senatore: “Tutti mi rispondono, punto al 10 per cento”

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Datemi una scheda sim e vi risolleverò Forza Italia. “Quando telefono a qualcuno e dico che sono Maurizio Gasparri non servono presentazioni. Insomma a Roma, senza false modestie, sono conosciuto”. Il problema, semmai, è Forza Italia, a Roma. “Certo – risponde il senatore azzurro, già ministro, già colonnello di An e del Pdl, già ragazzo di via Milano –: l’esperienza nel 2016 di Marchini candidato sindaco è stata un naufragio. Adesso bisogna ricostruire”. E Maurizio Gasparri è il commissario di FI nella Capitale. Ieri mattina stava in Senato per la manovra, il pomeriggio eccolo spuntare a Ostia, stabilimento Venezia. “Sono andato dai balneari, che Raggi usa come un feticcio facendoli passare per delinquenti: sono imprenditori onesti che meritano di essere ascoltati”. Poi che fa? “Poi vado nei Caf, nelle bocciofile di Centocelle, nelle borgate, a Tor Vergata, l’altro giorno mi sono preso un the pure in via Lenin. Sì, a Roma c’è pure via Lenin”. Si diverte? “Un sacco, mi sembra di essere ritornato a quando facevo politica da giovane: si parla con le persone, si porta avanti il tesseramento. Questa città è ridotta malissimo”.

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Datemi una scheda sim e vi risolleverò Forza Italia. “Quando telefono a qualcuno e dico che sono Maurizio Gasparri non servono presentazioni. Insomma a Roma, senza false modestie, sono conosciuto”. Il problema, semmai, è Forza Italia, a Roma. “Certo – risponde il senatore azzurro, già ministro, già colonnello di An e del Pdl, già ragazzo di via Milano –: l’esperienza nel 2016 di Marchini candidato sindaco è stata un naufragio. Adesso bisogna ricostruire”. E Maurizio Gasparri è il commissario di FI nella Capitale. Ieri mattina stava in Senato per la manovra, il pomeriggio eccolo spuntare a Ostia, stabilimento Venezia. “Sono andato dai balneari, che Raggi usa come un feticcio facendoli passare per delinquenti: sono imprenditori onesti che meritano di essere ascoltati”. Poi che fa? “Poi vado nei Caf, nelle bocciofile di Centocelle, nelle borgate, a Tor Vergata, l’altro giorno mi sono preso un the pure in via Lenin. Sì, a Roma c’è pure via Lenin”. Si diverte? “Un sacco, mi sembra di essere ritornato a quando facevo politica da giovane: si parla con le persone, si porta avanti il tesseramento. Questa città è ridotta malissimo”.

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Ma anche Forza Italia non è che stia proprio in salute. “Sto qui per questo: anche Salvini e Meloni dovrebbero fare il tifo per noi. Loro sono i leader di due partiti sovranisti che, seppur con diverso radicamento, alla fine rischiano di elidersi voti a vicenda. E insomma, senza di noi il Campidoglio non si vince”. L’obiettivo di Gasparri? “Punto al 10 per cento. Sapendo che ora non abbiamo più nemmeno un consigliere comunale. Ma ci sono spazi e noto tanto entusiasmo: dal mondo imprenditoriale a quello sanitario, passando per le periferie c’è voglia di dare una mano”. Ma come fa Gasparri? “Ho la mia sim, la mia rubrica telefonica. Sto coinvolgendo Pierluigi Borghini, già candidato sindaco contro Rutelli, poi Olimpia Tarzia, espressione del mondo cattolico, il luminare della cardiochirurgia Franco Romeo. Poi le associazioni di categoria e i grandi imprenditori. Sto telefonando a tutti, chiedo una mano a tutti. Ma in maniera attiva. Anzi, lo conosce quel detto?”. Quale? “Tutti hanno un progetto per migliorare il mondo, ma nessuno vuole aiutare la mamma a lavare i piatti”. E che significa? “Che sto chiedendo un impegno attivo alle persone a partire dalle municipalizzate”. Lanciamo Gasparri sindaco? “Io, Tajani, Letta, Barelli, Bertolaso siamo a disposizione della città, gratuitamente”. Ma non avete trovato il sindaco, ancora. “La migliore candidata era Giorgia Meloni, ma non vuole farlo”. Bertolaso? “Dicono che non vada bene”. Allora? “Trovino un nome forte e noto”. Ma si vota in primavera? “Non vorrei che Pd e M5s usassero la pandemia per tatticismi”. Che dice la sua sim adesso? “Chiuso con lei chiamo subito Confcommercio per un incontro”.

 

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