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Roma Capoccia

Report e il degrado dei pizzardoni romani

Gianluca De Rosa

Le indagini e il ritratto dell'inchiesta di Rai 3 descrivono la spregiudicatezza del corpo della polizia locale. Intanto Raggi conferma l'attuale comandante e commenta “sono episodi accaduti diversi anni fa"

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Vigili che corrompono, vigili che minacciano, vigili che intrigano, e persino vigili che ordiscono trame oscure contro il sindaco d’allora (Ignazio Marino). Quella descritta lunedì sera da “Report” non è proprio l’immagine del pizzardone indolente, sornione e con troppa pancia che, divenuta facile macchietta, tanto faceva arrabbiare l’ex comandante della polizia locale di Roma Capitale Antonio Di Maggio. Ma, indubbiamente, è molto peggio. E sì, perché se pancia e pigrizia non facilitano gli inseguimenti spericolati, pelo sullo stomaco e spregiudicatezza portano ad esiti inquietanti.

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Vigili che corrompono, vigili che minacciano, vigili che intrigano, e persino vigili che ordiscono trame oscure contro il sindaco d’allora (Ignazio Marino). Quella descritta lunedì sera da “Report” non è proprio l’immagine del pizzardone indolente, sornione e con troppa pancia che, divenuta facile macchietta, tanto faceva arrabbiare l’ex comandante della polizia locale di Roma Capitale Antonio Di Maggio. Ma, indubbiamente, è molto peggio. E sì, perché se pancia e pigrizia non facilitano gli inseguimenti spericolati, pelo sullo stomaco e spregiudicatezza portano ad esiti inquietanti.

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Un lungo elenco di fatti, per lo più noti, ma che messi insieme dalla trasmissione televisiva di Rai 3 descrivono un contesto inquietante: dai vigili che controllano e multano i tavolini di troppo dei locali in amministrazione giudiziaria (dopo i sequestri) e ignorano quelli riconducibili a esponenti delle cosche, all’estorsione a un ristoratore, dal conflitto d’interessi di un comandante sulle autorizzazione per le riprese cinematografiche fino al presunto monitoraggio dell’ex sindaco Marino. Nell’inchiesta televisiva, trasversalmente, è finito anche l’attuale comandante della polizia locale Stefano Napoli.

 

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Dopo un incontro con la sindaca, avvenuto martedì pomeriggio, Napoli è stato confermato al suo posto (ma il suo incarico scadrà il 31 di dicembre). Raggi però ha chiesto al comandante di intervenire subito effettuando una rotazione territoriale dei vigili che lavorano nel centro storico, in particolare di quelli che si occupano di controlli su commercio e ambulantato, edilizia e cinema. Dopo un giorno di silenzio poi, ieri, la sindaca ha deciso di commentare su Facebook la vicenda e lo ha fatto per difendere un corpo che, corrotto o meno, è anche un notevole bacino elettorale.

 

 

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Raggi ha prima sottolineato come si tratti di “episodi accaduti diversi anni fa” e poi come “le colpe di alcune mele marce non devono però cadere sulle spalle di chi lavora ogni giorno onestamente”. La prima cittadina ha quindi difeso il suo operato: “Abbiamo attuato ben due piani di rotazione anti-corruzione. Passando da una rotazione di 109 vigili nel 2014 ad una rotazione di 578 vigili nel 2016. Lo scorso anno, nel 2019, sono state ruotate 1.200 unità: parliamo di 346 agenti e 874 funzionari. Inoltre anche i comandanti dei gruppi territoriali sono stati cambiati più volte”. La sindaca ha poi ricordato le assunzioni: “1.300 nuovi agenti di Polizia locale. C’è stato un ricambio generazionale mai visto prima: stiamo parlando di circa il 23 per cento”. Quasi scontata la conclusione del post: “In questa foto potete vedere i vigili al lavoro in un’importantissima operazione. Senza precedenti nella storia della città. L’abbattimento delle villette abusive del clan Casamonica”.

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