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In Ama contagi raddoppiati e nessun test. Atac stupisce con i tamponi antigenici

Gianluca De Rosa

I sindacati Ama in allarme: "Se si continua a prendere la situazione sottogamba e i contagi continuano a salire in questo modo le cose non potranno che peggiorare". Intanto da Atac l'annuncio di un accordo con un importante laboratorio analisi privato di Roma

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Uno dei rischi collaterali del Covid-19 è quello di indebolire i servizi pubblici essenziali. Specie a Roma dove tra mezzi pubblici che vanno a fuoco da soli e spazzatura che ha la strana tendenza ad accumularsi nei dintorni dei cassonetti, le cose non è che partano da un livello eccezionale. Focolai, o comunque contagi numerosi dentro le aziende, possono finire con aggravare ulteriormente la situazione. E’ quello che – stando alle accuse dei sindacati – sta succedendo in Ama, dove i contagi sono quasi raddoppiati in pochi giorni, attestandosi – dato fornito ieri dall’azienda – all’,1,6 per cento del personale: se la percentuale è precisa si tratta di 124 casi. “I termometri a infrarossi sono stati acquistati e lasciate nelle valigette del pronto soccorso, chi vuole misurarsi la febbre deve prenderseli da solo, mentre nulla è stato fatto per garantire ai dipendenti almeno i test sierologici”, è l’accusa di Alessandro Bonfigli, segretario della Uil Trasporti.

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Uno dei rischi collaterali del Covid-19 è quello di indebolire i servizi pubblici essenziali. Specie a Roma dove tra mezzi pubblici che vanno a fuoco da soli e spazzatura che ha la strana tendenza ad accumularsi nei dintorni dei cassonetti, le cose non è che partano da un livello eccezionale. Focolai, o comunque contagi numerosi dentro le aziende, possono finire con aggravare ulteriormente la situazione. E’ quello che – stando alle accuse dei sindacati – sta succedendo in Ama, dove i contagi sono quasi raddoppiati in pochi giorni, attestandosi – dato fornito ieri dall’azienda – all’,1,6 per cento del personale: se la percentuale è precisa si tratta di 124 casi. “I termometri a infrarossi sono stati acquistati e lasciate nelle valigette del pronto soccorso, chi vuole misurarsi la febbre deve prenderseli da solo, mentre nulla è stato fatto per garantire ai dipendenti almeno i test sierologici”, è l’accusa di Alessandro Bonfigli, segretario della Uil Trasporti.

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Ama però ha smentito che ci sia alcun rischio per la raccolta diramando una nota stampa. Si legge: “Non c’è alcun focolaio per Covid-19 tra i lavoratori Ama e i servizi d’igiene urbana vengono svolti sulla base dei turni programmati. Operatori e mezzi dell’azienda stanno assicurando, anche in questa situazione delicata e complessa, i servizi di pulizia e raccolta dei rifiuti in tutti i quadranti cittadini”. “Nessuno dice che il rischio sia adesso – replica Bonfigli – ma se si continua a prendere la situazione sottogamba e i contagi continuano a salire in questo modo le cose non potranno che peggiorare: i casi sono aumentati proprio in questi giorni”. Per una volta Atac e Ama non vanno a braccietto. A stupire positivamente è la municipalizzata del trasporto pubblico. Persino i sindacalisti più accaniti ammettono: “Nella gestione del Covid all’azienda non si può dì ‘gnente”.

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Atac è stata tra le prima società, già ad aprile, a proporre i test sierologici per i propri dipendenti. Anche in qui, in realtà, i contagi sono stati circa un centinaio (il computo considera anche chi si è ammalato nel corso della prima ondata dell’epidemia), ma le disposizioni stringenti per i bus – con le catenelle accroccate alla bene e meglio per separare i passeggeri dagli autisti – e le decisioni aziendali hanno soddisfatto i lavoratori. Due giorni fa l’azienda ha annunciato di aver siglato un accordo con un importante laboratorio analisi privato della Capitale per offrire ai propri dipendenti i tamponi antigenici. Una volta a settimana ci sarà l’apertura straordinaria di un laboratorio dedicato per i dipendenti di Atac che potranno volontariamente recarsi in via riservata e preferenziale per effettuare i tamponi veloci. L’accordo permette inoltre di velocizzare il rientro del personale, evitando così possibili criticità nell’erogazione del servizio di trasporto pubblico della città e di ridurre in maniera sostanziale il rischio di creazione di cluster di contagio all’interno dell’azienda.

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