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RomaCapoccia

Tutti vogliono il Campidoglio, ma nessuno parla di come funziona

Serafina Buarnè

La macchina amministrativa della capitale è quasi impossibile da far funzionare. E la politica si gira dall'altra parte

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Si fa presto a sognare il Campidoglio, si fa presto a pensare alle alleanze. Ma nel dibattito di questi giorni, così come in quello degli anni passati, manca ed è mancato sempre il vero obiettivo: come migliorare la macchina amministrativa della capitale. Dove non va, cosa si può fare, cosa non si può fare con gli strumenti a disposizione. Il comune di Saracinesco e Roma sono enti locali, disciplinati da un identico complesso di norme, tutte contenute nell’ordinamento degli enti locali (Tuel), ma l’articolazione dell’organizzazione dei due comuni è quanto di più lontano si possa immaginare. Lo stesso Tuel riconosce, alla nuova governance dell’ente la facoltà di rivedere il modello organizzativo e di ricercare all’esterno, nei limiti di legge consentiti, le professionalità da collocare all’interno della macchina comunale, in posizioni più o meno strategiche per l’attuazione del programma.

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Si fa presto a sognare il Campidoglio, si fa presto a pensare alle alleanze. Ma nel dibattito di questi giorni, così come in quello degli anni passati, manca ed è mancato sempre il vero obiettivo: come migliorare la macchina amministrativa della capitale. Dove non va, cosa si può fare, cosa non si può fare con gli strumenti a disposizione. Il comune di Saracinesco e Roma sono enti locali, disciplinati da un identico complesso di norme, tutte contenute nell’ordinamento degli enti locali (Tuel), ma l’articolazione dell’organizzazione dei due comuni è quanto di più lontano si possa immaginare. Lo stesso Tuel riconosce, alla nuova governance dell’ente la facoltà di rivedere il modello organizzativo e di ricercare all’esterno, nei limiti di legge consentiti, le professionalità da collocare all’interno della macchina comunale, in posizioni più o meno strategiche per l’attuazione del programma.

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Non è questa la sede per riflettere, in modo più approfondito, come meriterebbe, la improcrastinabile necessità di rivedere il modello capitolino (articolazione amministrativa del territorio, funzioni e risorse economiche); in particolare la revisione della disciplina di fonte primaria e secondaria, nonché le risorse finanziarie necessarie per qualunque riforma. Diversamente nessuna riforma di un sistema può dirsi tale. Per quanto riguarda la città di Roma, l’estensione del territorio, non paragonabile con nessuna città italiana o europea: la sua articolazione in 15 municipi (risultato dell’ultima revisione che ne ha comportato l’accorpamento), rappresenta un modello superato che va urgentemente rivisto, se si vuole arrestare un processo di divaricazione tra centro e periferia, che si è accentuato negli ultimi decenni. Parimenti la complessità e l’articolazione della struttura amministrativa capitolina non è paragonabile con nessuna altra città italiana.

 

La macchina capitolina non solo si presenta particolarmente complessa nelle sue articolazione, ma complicata sotto l’aspetto del suo funzionamento, perché questo è nelle mani di una pluralità di soggetti, che in funzione del ruolo che rivestono ne determinano velocità e buon funzionamento. I dati statici ufficiali, rinvenibili sul sito del comune di Roma, ci consegnano dei numeri che dovrebbero fare riflettere, soprattutto se comparati con altre città: al 31 dicembre 2018 risultavano 23.113 unità, assegnate alle diverse strutture in cui si articola l’organizzazione del comune di Roma. Il modello organizzativo attuale prevede: strutture di linea, centrali e territoriali, strutture di staff, uffici a supporto degli organi di governo e o dell’amministrazione. Nelle strutture di linea territoriali (i municipi) è in forza quasi la metà dei dipendenti (49 per cento) e il 29,2 per cento nelle strutture di supporto agli organi dell’amministrazione, mentre una piccola parte è distribuita nel seguente modo: (15,6 per cento) nelle strutture di linea centrali in quelle di staff, (3,5 per cento) nelle istituzioni e il (2,8 per cento) negli uffici di scopo. Questi ultimi uffici, presentano la curiosità di essere variabili, infatti, possono essere istituiti, qualora se ne presenti la “necessità”.

 

Ricordiamo che le strutture di linea sono quelle che, con i loro apparato amministrativo, producano gli atti che realizzano i servizi da erogare alla cittadinanza. Quindi sono strutture strategiche per l’attuazione delle politiche dell’amministrazione comunale. Su questi dati della sezione statica, si dovrebbe concentrare l’attenzione di ogni candidato alla carica del comune di Roma. Infatti, riteniamo che non siano meri numeri, ma dati che analizzati nel contesto in cui sono stati rilevati, possono tradursi in necessarie istruzioni per l’uso della macchina. Dati che, a nostro parere, devono essere decodificati, a condizione che si abbia il relativo cifrario. Non è ultroneo ricordare che gli organi di governo manifestano gli indirizzi politici all’apparato amministrativo dell’Ente, cioè a funzionari e dirigenti, che traducono in atti amministrativi la visione politica se c’è. Infatti, la qualità e l’incisività dell’azione amministrativa non dipende solo dalla visione politica, ma dalla qualità e competenza dell’apparato amministrativo. Dando per presupposto che alla base vi sia da un rapporto di leale collaborazione.

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Nella fase propedeutica alla campagna elettorale non sempre il modello organizzativo dell’ente locale (macchina comunale) ha l’attenzione che merita. L’approccio risente spesso della miopia politica di una certa politica che concentra l’obiettivo su altri aspetti, mentre dovrebbe guardare, con la lente di ingrandimento, dentro i meccanismi e su chi li aziona per evitare sorprese. Riteniamo imprescindibile, molto sommessamente, ma con il cuore e la ragione, che l’aspirante sindaco debba procedere, prioritariamente dall’esame della macchina su cui intende salire, qualunque sia il posto che intenda occupare: pilota, navigatore o semplice passeggero. Perché non conoscere i meccanismi della macchina e le istruzioni per l’uso comporta rischi di natura e gravità diversa. Per citare SunTzu “ La vittoria si ottiene quando si è preparati a ogni imprevisto. La vittoria si ottiene quando ci sono un generale capace e un sovrano che non interferisce”.

 

Serafina Buarnè, già segretario generale del Comune di Roma e della Città metropolitana di Roma. In entrambi gli enti è stata anche responsabile della prevenzione della corruzione

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