Settembre, la rentrée, tempo di (in)certezze, mostre e mostri che non scompaiono mai come di piacevoli sorprese. A Villa Borghese, ad esempio, dove fino a dicembre ci sarà ogni giorno una “festa” en plein air fino all’una di notte. Il distanziamento c’è, l’arte si salva e (forse) pure i romani. Grazie all’ingegnoso e mai banale curatore Costantino D’Orazio, Back to Nature è un suggestivo percorso tra continui giochi di luce e ombre, opere leggere che si ammirano in un dialogo tra antico e contemporaneo. In un video (e poi dal vivo, abbracciato a Delfina Delettrez Fendi) c’è Nico Vascellari addormentato e sospeso alla fune di un elicottero, pronto a entrare nella bellezza. Benedetto Pietromarchi mette le sue “Radici” al Museo Bilotti tra natura, artificio, biologia e pappagalli in ceramica (i veri sono fuori) mentre Mimmo Paladino sventola le sue 10 bandiere e Mario Merz omaggia Fibonacci con un igloo.

E’ una visione, soprattutto al buio, Etherea di Edoardo Tresoldi, una scultura trasparente alta 11 metri ispirata alle architetture barocche e neoclassiche. Dopo i cinghiali veri e i leoni finti (almeno per ora), al Casino della Meridiana arriva la Bufala di Davide Rivalta realizzata con la tecnica della cera che se da noi è ricoperta da mattone triturato e gesso, in Nepal si utilizza il “Mvaḥ Chā”, un composto di argilla, sterco di vacca e pula, titolo della mostra di Namsal Siedlecki al Pastificio Cerere. Très chic il vernissage con i padroni di casa Flavio Misciattelli e Marcello Smarrelli, il direttore dell’Istituto Polacco di Roma, Łukasz Paprotny, Adrienne Drake della Fondazione Giuliani e il fotografo Alessandro Dandini de Sylva. Altri sei, Angela Lo Priore, Giuseppe Di Piazza, Fabio Lovino, Roberto Chiovitti, Mirta Lispi e Ada Masella, inaugurano stasera Eros Capitale allo Stadio Domiziano. Ne vedremo delle belle (e belli): stay tuned.