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Ah, le grandi opere!

Gianluca De Rosa

Il ministro De Micheli (Pd) promette di realizzare il sogno a 5 stelle: la mitologica funivia della Raggi

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Roma. Con Toninelli, Virginia Raggi andava davvero d’accordo. Di tutti i ministri del M5s del Conte 1 “Danilo” era senz’altro il suo preferito. Meno super partes, più militante, dell’ostile generale Sergio Costa che spesso ha sbugiardato le più assurde teorie dei grillini capitolini sui rifiuti. E a parole, ma anche con fondi stanziati, Toninelli aveva dimostrato la sua amicizia. Ma il sistema di trasporto pubblico romano è troppo malandato per fare gli schizzinosi. E così, anche adesso che Toninelli non c'è più, il Campidoglio non può fare a meno di avere un solido rapporto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato questa volta dalla fedelissima di Nicola Zingaretti Paola De Micheli. Per questa ragione ieri mattina per un’ora e mezza la sindaca ha incontrato la ministra pd nella sede del ministero di via Nomentana. In un momento tesissimo per i trasporti pubblici romani. L’Assemblea capitolina, infatti, dopo giornate di ostruzionismo delle opposizioni e proteste disperate dei lavoratori, ha ufficialmente dato il via alla liquidazione di Roma Metropolitane, l’azienda municipalizzata che ha progettato, messo a gara la metro C e siglato il contratto con il consorzio che ha realizzato l’opera fino a San Giovanni. Uscendo dal ministero Raggi ha fatto sapere di aver ribadito alla ministra quello che già aveva detto negli scorsi giorni. E cioè che la liquidazione di Roma Metropolitane serve a risanare la società e che dunque per la metro C non ci sono rischi. Andrà avanti. Due settimane fa il consorzio che la costruisce, in vista della liquidazione di Roma Metropolitane, aveva chiesto al governo il commissariamento dell’opera, richiesta seguita anche dai sindacati e dal gruppo capitolino del Pd. La De Micheli però ha smentito i suoi compagni di partito in Campidoglio e ha deciso di fidarsi delle prima cittadina grillina: nessun commissariamento, la metro C andrà avanti. Come, per adesso, nessuno lo vuole spiegare.

 

Intanto Mit e Campidoglio si preparano a firmare un protocollo sul Pums, il piano Urbano della mobilità sostenibile, un documento programmatico che è stato il principale argomento esposto dalla sindaca durante l’incontro di ieri. Sulla scrivania De Micheli, però, sin dal giorno del suo insediamento, c’è, per fortuna, qualcosa di molto più concreto a cui manca solo la sua firma. Si tratta dei finanziamenti richiesti dal Campidoglio al ministero nel 2018 che hanno passato il vaglio degli uffici tecnici. Sono i finanziamenti per la nuova tranvia sulla via Palmiro Togliatti (185 milioni), per la funivia Battistini-Casalotti-Boccea (109 milioni), per il prolungamento della Termini-Giardinetti, con deviazione a Tor Vergata, e quelli per i 50 nuovi tram. Si riferiva probabilmente a questo De Micheli ieri quando alle agenzie ha detto “Con Raggi abbiamo avviato un percorso che nei prossimi giorni si concretizzerà”. Una funivia giallorossa, in onore del governo e dei colori capitolini.

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