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Non è Lercio

Gianluca De Rosa

Autobus a guida autonoma. “Proviamoli sui Fori imperiali”, dicono i Cinque stelle. Tenetevi forte

Roma. In fondo Roma è bellezza e monneza, e dunque nulla ci sarebbe di strano se tra poco tempo arrivassero per le strade della città, accanto ai noti flambus, i caratteristici autobus che vanno a fuoco da soli, dei minibus nuovissimi, elettrici, ecologici, ma soprattutto senza autista. Delle Tesla del trasporto pubblico, dei gioellini frutto del lavoro coordinato di ingegneri meccanici, esperti di telecomunicazioni e centri di ricerca.

  

L’idea suggestiva di un bus elettrico a guida autonoma che fa su e giù per via dei Fori imperiali è emersa mercoledì quando i consiglieri della commissione capitolina Mobilità, insieme all’assessore Linda Meleo, al presidente di Roma Servizi per la Mobilità Stefano Brinchi e alla direttrice del trasporto di superficie di Atac Sabrina Bianco, sono saliti a bordo dello shuttle Navya per un giro di prova dentro al cortile dell’agenzia capitolina che si occupa degli studi sul trasporto pubblico.

 

Il Navya è un minibus da 15 posti completamente elettrico che grazie a due telecamere e otto sensori sparsi per tutti i lati del veicolo capta passanti, ostacoli e persino uccelli in modo tale da guidarsi da solo. Può viaggiare al massimo a 40 km/h, monta una batteria da 33 kilowatt che gli garantisce un’autonomia da 9 a 13 ore e costa 300mila euro. Non troppo di più dei normali minibus elettrici. L’azienda omonima che lo produce negli stabilimenti di Lione è specializzata nella micromobilità: “L’ultimo miglio, luoghi affollati di pedoni come centri storici, ospedali, parchi, campus universitari, ma anche aeroporti e zone industriali”, spiega durante il breve tour Roberto Maldacea, responsabile di Navya in Italia”. E proprio per questo per il presidente della commissione capitolina Mobilità, Enrico Stefàno: “I Fori imperiali sarebbero perfetti per una sperimentazione”. Un’idea che non dispiace neanche all’assessore Lina Meleo che però ha messo le mani avanti: “Roma è impegnata in primis nel rilanciare il servizio pubblico locale portandolo a un livello che soddisfi la domanda dei cittadini, certo però che guardiamo anche al futuro. Questi mezzi sono in fase di test in tante città e quindi sono interessanti anche per Roma, ma vedremo solo quando ci saranno tutte le autorizzazioni del Ministero se iniziare una sperimentazione”.

 

Navya ha già 120 shuttle attivi in 15 Paesi e nei prossimi mesi arriverà a Torino dove ci saranno due linee: una dentro un parco e un’altra nelle vie dello shopping del centro città. Poi, potrebbe essere il turno di Roma.

 

Dal Campidoglio insomma sembrano aver preso molto sul serio la rubrica del Foglio “Virginia #compracequesto” che suggerisce prodotti industriali ultratecnologici per affrontare i primitivi problemi della Capitale.

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