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Tra funivia e spazzatura, a Roma spunta il congresso del Pd

Tra vecchi e nuovi candidati anche il nome della deputata e ministro della Pa Marianna Madia. E chi la conosce dice che lei il segretario lo farebbe

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Un borbottìo si è inserito tra la terra e il cielo, tra la monnezza e la funivia sospesa su Casalotti, sogno di grandeur del sindaco Virginia Raggi contestata da Casa Pound. E il borbottìo si leva dal campo finora piuttosto silente dell’opposizione, nella Roma a Cinque Stelle delle nomine ritardatarie e delle dimissioni a catena e dell’ideologia auto-bloccante. Una Roma in cui i non Cinque Stelle di centrosinistra (Pd), di centro (Alfio Marchini) e di destra (Giorgia Meloni) avrebbero in teoria avuto (hanno?), praterie davanti. E sì, c’è stata l’operazione “magliette gialle” orchestrata dal segretario Pd Matteo Renzi domenica scorsa (con militanti-netturbini). Ma non basta un giorno per andare a occupare lo spazio aperto dai tanti “casi” succedutisi da quando Raggi è in Campidoglio (caso Muraro e caso Marra in testa).

  

Fatto sta che il borbottìo, oggi, riguarda il futuribile congresso del Pd locale – che doveva avere luogo il 18 giugno ma che probabilmente verrà rimandato per impossibilità, presso il vasto territorio renziano, “turborenziano”, post-veltroniano e franceschiniano e orfiniano, di trovare un candidato unico. Ed è vero che la mozione Renzi ha vinto, nei circoli, sulla mozione Orlando, sostenuta dal governatore laziale Nicola Zingaretti, ma non a caso sul congresso romano tiene ufficiosamente gli occhi il ministro dello Sport ed ex sottosegretario renziano Luca Lotti.

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Che fare? Puntare su un candidato per così dire senior (tipo l’ex candidato sindaco Roberto Giachetti, il quale però, oltre a non aver espresso la propria disponibilità, incorrerebbe nel vincolo statutario che impedisce a un parlamentare di essere anche segretario)? O attestarsi su un candidato più junior, da Luciano Nobili a Valeria Baglio? E però ora è spuntato anche il nome della deputata e ministro della Pa Marianna Madia, non a caso in maglietta gialla domenica. Che sia un segno o no, Madia ha recentemente espresso la propria opinione sulla “decrescita infelice” e sul Pd che non deve perdersi tra “piccole filiere di potere”. Nessuno finora le ha chiesto “vuoi fare il segretario?” – anche perché bisognerebbe trovare il modo di aggirare il suddetto statuto. E però chi la conosce dice che lei lo farebbe, “a patto che il congresso sia vero e non una conta d’apparato tra gli iscritti”.

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