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A leggere Schopenhauer si impara a smettere con la filosofia

Camillo Langone

Sossio Giametta ha tradotto e sagacemente commentato "Controstoria della filosofia", in cui Arthur Schopenhauer stronca dozzine di filosofi, quasi tutti. Tranne se stesso. Solo che a elencare le sue numerose contraddizioni ci pensa Giametta e insomma non si salva nessuno

In “Controstoria della filosofia”, due saggi tradotti e sagacemente commentati da Sossio Giametta (La nave di Teseo), Arthur Schopenhauer stronca dozzine di filosofi, quasi tutti. Con definizioni spassose. Platone è all’origine di “una dottrina ingannevole dalla vita tenacissima”. Aristotele è un “superficiale chiacchierone”. Giamblico “è limitato, bislacco, grossolanamente superstizioso, confuso e oscuro”. Plotino “ha scritto alla rinfusa, così come gli veniva. Come i neoplatonici in genere, non è un filosofo autentico”. Scoto Eriugena “si avvolge miserevolmente in prolissi sofismi”. Fichte e Schelling hanno scritto opere “pompose, pretenziose e intenzionalmente incomprensibili”. Hegel “è un ciarlatano piatto, privo di spirito, nauseabondo-disgustoso, ignorante”. Nemmeno Spinoza viene graziato, per via delle proposizioni della sua filosofia morale, “assurde e molto spesso rivoltanti”. L’unico filosofo perfetto, a sentire Schopenhauer che fa ridere quando scrive degli altri e fa sorridere quando scrive di sé stesso, è proprio Schopenhauer. Pertanto gli altri filosofi uno se li può risparmiare. Ma poi Giametta nel commento elenca di Schopenhauer le numerose contraddizioni e insomma non si salva nessuno. Si legga “Controstoria della filosofia” per smettere di leggere libri di filosofia.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).