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preghiera

Basta funerali, datemi un presepe per aspettare i Magi

Camillo Langone

Pensare alla natività passeggiando per un paese lucano che sembra un presepe napoletano del Settecento. Le cantine come grotte di Betlemme, le croci innalzate lungo le strade segnalano una fede anche pubblica

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Non di funerali ma di natività ho bisogno, basta parlare di Papi, voglio adorare il Bambino, e allora salgo verso un paese lucano che sembra un presepe napoletano del Settecento, Rapolla, le cui cantine scavate nella roccia sembrano grotte di Betlemme, le cui grandi croci innalzate lungo le strade, risalenti a secoli remoti (una ricorda la visita di Roberto d’Angiò), segnalano una fede anche pubblica, e insomma a parte l’osceno ma transeunte pupazzo di Babbo Natale collocato in piazza sembra proprio un paese cristiano, poi siccome nei presepi napoletani c’è sempre l’osteria vado a bussare alla cantina Camerlengo e mi apre Antonio Cascarano che subito stappa un Aglianico fra i migliori, poi siccome dietro ogni presepe napoletano c’è un artista vado a trovare Miriana Lallo, giovane pittrice che dipinge le sue visioni mariane (avete capito bene) e che mi accompagna in Concattedrale (fantastici bassorilievi, struggenti statue lignee), vicino al palazzo dove nacque Nicola Chiaromonte, intellettuale forse non cattolico ma certo difensore di quella dignità umana esaltata nel presepe. Il parroco mi saluta, il pastaio apre la bottega, Miriana mi offre caffè e sfogliatelle mentre ammiro la sua “Madonna benedicente”… Dunque il presepe esiste e posso aspettare fiducioso i Re Magi.

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