preghiera

Santi di Ognissanti, liberatemi dalle ire quotidiane (e dai pomodorini sulla cotoletta)

Camillo Langone

Liberatemi dai comunisti anticontanti, da chi imperterrito continua a giocare a fascisti e comunisti, dalla parola “compagno” per dire convivente o concubino (non solo non ci sono più gli sposati, non ci sono più nemmeno i fidanzati: tutti compagni!)

Santi di Ognissanti, liberatemi dai comunisti anticontanti (chiunque osteggi i contanti, si chiamasse pure Mario Monti, è un collettivista ossia un comunista, essendo il contante essenziale alla libertà individuale),  liberatemi dai politici che querelano (un politico che querela non si può sentire: ridatemi Andreotti che non querelava mai), liberatemi da chi imperterrito continua a giocare a fascisti e comunisti, liberatemi da Predappio, liberatemi da Saviano, liberatemi da questi eterni anni Settanta che non hanno niente del bello degli anni Settanta (Lucio Battisti, Rino Gaetano, David Bowie, Debbie Harry…), liberatemi dalla parola “compagno” per dire convivente o concubino (non solo non ci sono più gli sposati, non ci sono più nemmeno i fidanzati: tutti compagni!), liberatemi dalla parola “sostenibilità”, dalla parola “green”, dalla parola “biologico” (non si riesce a comprare più nulla che non abbia “biologico” in etichetta), liberatemi dalle innumerevoli occasioni d’ira quotidiana, Santi di Ognissanti, e se ho chiesto troppo liberatemi soltanto da qualcosa di molto stupido ma molto piccolo (sono un realista, mi accontento), liberatemi dai pomodorini sulla cotoletta, sì, liberatemi dai pomodorini che in migliaia di ristoranti ammollano la panatura, dalla voglia di spiaccicarli in faccia ai cuochi.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).